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Vittorio Veneto, sbancamento in zona Unesco. Zanoni (PD): “Grave scempio, effetto collaterale di una sfrenata corsa speculativa, sollecitata dallo stesso Zaia. Regione e associazioni si costituiscano parte civile”.

“È gravissimo lo scempio che i Carabinieri Forestali, cui va il mio profondo ringraziamento, hanno fatto emergere a Vittorio Veneto. Siamo ormai alla follia, determinata dalla sete di guadagno attorno al mercato fuori controllo della viticoltura e in particolare del prosecco. Quanto accaduto è di fatto un effetto collaterale di questa corsa sfrenata, sollecitata dalla Regione attraverso finanziamenti esorbitanti voluti dal suo presidente”.
 
La presa di posizione è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, a commento dell'indagine che ha portato alla denuncia di un imprenditore agricolo che ha deviato il corso del torrente Col di Stella per crearne un laghetto per irrigare il suo vigneto creando anche una nuova strada, il tutto un un sito protetto dall'UE appartenente alla Rete Natura 2000 e facente parte del Patrimonio della Umanità Colline del Prosecco Unesco.
 
“Presenterò un'interrogazione sulla vicenda per capire anche se Arpav ha condotto analisi sui terreni di riporto e quali siano gli esiti. E per sapere se la Regione Veneto si costituirà parte civile nel processo a carico di questo fuorilegge e opererà per sovraintendere al ripristino dei luoghi. Invito contestualmente le associazioni di tutela dell'ambiente WWF, Lipu, Legambiente a fare altrettanto chiedendo i danni morali. Tutto questo nell'auspicio che si giunga all'immediato ripristino dei luoghi a carico del responsabile e ad una sua condanna esemplare per questo scempio senza precedenti in tutta la provincia”.
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