ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Via del Mare, Zanoni (PD): “Opera insostenibile sulle spalle dei cittadini. Prima deve essere terminata la terza corsia della A4”.

31 ottobre 2022

“Zaia non si è reso conto che il mondo è cambiato: oggi la parola d'ordine è sostenibilità ambientale e soprattutto economica. Servono opere diffuse, non più opere faraoniche che divorano le casse pubbliche, come il Mose e la Pedemontana. Ma, guardando alla Via del Mare, sembra che Zaia non abbia imparato proprio nulla”.

La presa di posizione è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che mette in fila una serie di elementi di contrarietà all'opera.

“È un'infrastruttura che non risolve il problema delle code, semmai lo si sposta più a sud. In più, si obbligano i cittadini a pagare due volte: sia per la strada che c’è già, la Treviso Mare, realizzata con fondi pubblici, sia per la futura opera a pagamento con il pedaggio di due euro che è previsto per la cosiddetta Via del Mare. Non solo: la filastrocca delle esenzioni del pedaggio, limitata peraltro nel tempo per i residenti Roncade, San Biagio, Monastier e Treviso, sa di beffa e pure di bugia. Basti pensare alla fine che hanno fatto le esenzioni promesse, e mai mantenute, per i residenti della Superstrada Pedemontana Veneta”.

Secondo l'esponente dem “bisogna scongiurare il ripetersi di gravi errori già commessi con la Pedemontana: i dati dei flussi di traffico, ricevuti nei giorni scorsi dopo una mia richiesta di accesso agli atti, confermano che avremo un buco colossale e continuo per le casse dei veneti che durerà ben 39 anni. La contrarietà dei sindaci del trevigiano interessati alla Via del Mare, assieme al PD locale e alle associazioni ambientaliste, è totalmente motivata, perché creerà disagi di traffico per tutti i Comuni trevigiani interessati. Ed è resa ancor più dura dall'atteggiamento di Zaia che ha voluto  imporre l'opera”.

“Bisogna trovare soluzioni alternative e condivise con il territorio. È giusto pensare alla messa in sicurezza della Jesolo-Mare così come dello svincolo di Vallio. Bisogna modificare la viabilità esistente con interventi mirati e diffusi solo dove servono. Considerato poi il bollettino di morte quotidiano causato dagli incidenti in A4, per il Veneto la priorità è un'altra: si investano risorse per terminare la terza corsia della A4. La sicurezza di lavoratori e i cittadini che percorrono questa pericolosissima autostrada viene prima di tutto. Solo successivamente si può pensare a far risparmiare mezz'ora di strada a chi vuole andare al mare. Ma Zaia – conclude Zanoni – evidentemente ha un altro obiettivo: mungere ancora i cittadini, forse per racimolare denari per coprire il buco milionario che la Pedemontana ha creato e creerà alle casse della Regione per i prossimi quattro decenni”.

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