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Treviso, ex discarica Orsenigo. Zanoni (PD): “Fermare i lavori che comportano la distruzione di nidi, uova e uccelli appena nati”.

“Gli interventi in corso, per fare spazio ad un parco fotovoltaico presso l'ex discarica Orsenigo vanno fermati. Da un sopralluogo effettuato a seguito delle segnalazioni di cittadini di cui mi ha informato la responsabile provinciale dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), Mara Canzian, sono evidenti i danni che questo intervento sta provocando in quest'area boschiva con migliaia di piante ultra ventennali che hanno creato un habitat naturale, dove si rifugiano e riproducono diverse specie di uccelli e animali selvatici”.
 
La presa di posizione è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che annuncia una interrogazione a risposta immediata alla Giunta regionale.
 
“Abbiamo rilevato la presenza di centinaia di alberi abbattuti, posizionati in diverse cataste, alcuni lasciati disordinatamente a terra e notato volare, appoggiandosi su queste cataste, due gazze e una coppia di merli. Lungo il perimetro abbiamo visto la presenza di un nido di gazza e di un altro nido di colombaccio su alberi non ancora tagliati. Abbiamo inoltre osservato nell’area dello scempio diversi Colombacci, Gazze, Merli, Tortore dal collare, una Lepre, nonché sentito il canto di alcune Capinere e del Fagiano. L’area si presta alla nidificazione di Colombacci, Tortore dal Collare, Merli, Capinere, Fagiani, Codibugnoli, Fringuelli, Verdoni: per tutte queste specie la nidificazione è già iniziata da alcune settimane, per i merli già da oltre un mese. Queste operazioni di taglio di alberi e arbusti in periodo primaverile in un sito come questo comporta la distruzione di nidi, uova e piccoli nati, destinati a morire travolti dalle ramaglie, dopo una lunga agonia senza cibo, acqua e a causa del freddo, senza i genitori che li riscaldino”.
 
L'esponente dem, oltre a ricordare le perentorie prescrizioni previste dalla Direttiva Uccelli dell'UE e dalla normativa nazionale (L.157/1992) che dichiara la fauna selvatica come patrimonio indisponibile dello Stato e fa divieto di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova, prevedendo sanzioni penali, nonché il reato previsto dall’art. 544 bis del Codice Penale “, critica severamente l'amministrazione comunale.
 
“Invito l'assessore Manera, che ha minimizzato la vicenda, ad uscire dal palazzo e a venire sul posto per verificare i disastri compiuti a danno dell'avifauna e della biodiversità. Altro che 'solo rovi': qui c'è un habitat prezioso da tutelare. Il problema, come già visto con Cava Morganella e con il distributore di benzina dentro al Parco del Sile, è che questa amministrazione è ambientalista solo a parole”.
 
Zanoni, in chiusura, evidenzia che “questi lavori potevano almeno essere effettuati a partire da fine giugno in un periodo in cui la nidificazione e riproduzione della fauna e avifauna è terminata”.

 

 
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