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TERRAGLIO EST, ZANONI CHIEDE A REGIONE, PROVINCIA ED ARPAV DI INTERVENIRE: “SU PRESUNTA DISCARICA NECESSARIE VERIFICHE”

Treviso, 14 agosto 2020

“L’allarme lanciato dai fratelli Sartori in questi giorni non può restare inascoltato: sui rifiuti che potrebbero essere sepolti nei terreni dove dovrebbe sorgere il Terraglio Est vanno fatte tutte le verifiche del caso”. L’appello arriva da Andrea Zanoni, consigliere regionale uscente del Partito Democratico candidato alle prossime elezioni di settembre, che oggi ha scritto una lettera all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, al presidente della Provincia di Treviso ed al direttore dell’Arpav di Treviso chiedendo di intervenire in merito.

“I due fratelli Sartori rappresentano la memoria storica di quanto potrebbe essere accaduto negli anni Settanta: rifiuti di tutti i tipi, anche pericolosi per le falde acquifere, potrebbero essere celati sotto al terreno dove sarà realizzata la nuova arteria – afferma Zanoni -. Con una missiva chiedo formalmente all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, al presidente della Provincia di Treviso ed al direttore dell’Arpav di Treviso di provvedere ad effettuare controlli, verifiche e monitoraggi lungo tutto il tracciato del Terraglio Est, al fine di accertare la presenza di rifiuti o discariche. Questo allo scopo di bonificare siti che possono essere interessati, quantificando in anticipo l’aggravio di spesa per le casse pubbliche a causa dei costi di bonifica”.

“Servono approfondite analisi nell’area interessata da parte dell’Arpav, con carotaggi che consentano di appurare cosa sia nascosto nel sottosuolo – conclude il consigliere del Partito Democratico -. Invito le associazioni ambientaliste che stanno monitorando la situazione ad inoltrare il materiale che hanno raccolto in questi anni al comitato provinciale per la Valutazione di impatto ambientale, predisponendo delle osservazioni specifiche in merito, come è già stato fatto dall’associazione Salvaguardia Ambiente. Personalmente ho già affrontato il tema del Terraglio Est in sede istituzionale, richiedendo la Vis (Valutazione di impatto sanitario) e l’inchiesta pubblica per garantire la trasparenza necessaria per un intervento così impattante a livello di inquinamento. La questione della presunta discarica non fa che accentuare la necessità di una procedura che non può lasciare spazio a dubbi sotto il profilo dell’incolumità pubblica. Ribadisco ancora una volta che sarebbe meglio liberalizzare l’A27, evitando di asfaltare ulteriormente le nostre campagne”.

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