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ZANONI

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Rapporto Ispra – Zanoni (PD): “Neanche il lockdown ha frenato il consumo di suolo: +682 ettari rispetto al 2019. Basta cementificazione, si punti seriamente su riqualificazione e rigenerazione”

Venezia, 14 luglio 2021

“Il consumo di suolo continua a galoppare: nel 2020 217743 ettari, ben 682 in più rispetto al 2019, nonostante il lockdown. Poco consola che, dopo tre anni, il Veneto ceda il primato alla Lombardia, scendendo di una posizione. Tra le prime sei province, infatti, tre sono venete: Vicenza (+172,5 – terza), Verona (+166 – quarta) e Padova (+134,5 – sesta). Non sono certo numeri incoraggianti, destinati a crescere visto il boom della logistica, con nuove edificazioni anziché puntare sulla rigenerazione”. È quanto dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando il Rapporto Ispra-Snpa 2021 pubblicato oggi. “Nonostante ciò, dalla Regione non si registra la volontà di invertire la rotta. Basti pensare all’ultimo Pdl Cantiere Veloce approvato poche settimane fa, un provvedimento di cui il Veneto non ha assolutamente bisogno e che va ad aggiungersi all’inutile legge sul consumo di suolo con l’irraggiungibile obiettivo dell’azzeramento entro il 2050 grazie alle troppe deroghe e al il Piano casa e capannoni. Il Veneto, come sottolineato dal report, è saldamente in testa per la trasformazione di suolo agricolo dal 2012 al 2019, con 181 ettari, quasi tutti concentrati negli ultimi tre anni. Abbiamo migliaia di capannoni abbandonati e intere aree industriali dismesse, perché non si interviene sulla riqualificazione con adeguati incentivi?”.

 

“Secondo i dati Ispra – fa sapere Zanoni – ad oggi circa un quattordicesimo della superficie italiana ha una copertura che non permette al suolo di respirare e all’acqua di venire assorbita, con conseguenze facilmente immaginabili e costosissime, sia dal punto di vista ambientale che economico. A livello nazionale si stimano tra gli 81 e i 99 miliardi di euro da qui al 2030 se il consumo di suolo dovesse crescere al livello attuale, per la perdita dei servizi ecosistemici. I cambiamenti climatici in Veneto hanno già fatto danni enormi, eppure la politica non ha reagito con la forza e il coraggio necessari. Ma continuare a far finta di non vedere non aiuterà a risolvere i problemi”.

 

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