ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Uova e latte alla diossina, l’Europa chiede all’Italia massima attenzione

Il Commissario Ue Tonio Borg ha risposto alla mia denuncia degli alti livelli di diossine, furani e PCB in latte e uova prodotti in Italia. Invito la Regione Lombardia, dove sono stati registrati alti livelli di queste sostanze, ad agire immediatamente per tutelare la salute dei cittadini.

 

Visto che si tratta di contaminazioni a livello europeo, l’UE deve redigere, insieme ai governi nazionali, un piano d’intervento che protegga le produzioni alimentari e risolva all’origine questo inquinamento.

 

Nella risposta della Commissione europea si legge che la raccomandazione 2013/711/UE sulla riduzione della presenza di diossine, furani e PCB nei mangimi e negli alimenti, raccomanda agli Stati membri che, qualora si riscontrino livelli superiori al livello d’azione nel caso delle uova biologiche e delle uova da allevamento all’aperto, si compiano indagini per identificare la fonte della contaminazione e si  adottino misure per ridurre o eliminarla. Fatto il monitoraggio e avuti i risultati, adesso bisogna agire subito sia per prevenire che i consumatori italiani vengano in contatto con queste pericolose sostanze che per risolvere all’origine la fonte di questo inquinamento. I dipartimenti di prevenzione veterinaria delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) hanno analizzato campioni di uova provenienti da novantuno allevamenti destinati all’autoconsumo nel raggio di dieci chilometri dai siti industriali di Sesto San Giovanni, Cerro al Lambro (MI) e Mantova. Nel 75% delle uova analizzate il quantitativo di diossina e PCB risulterebbe essere superiore al limite di 6 picogrammi per grammo di grasso previsto dal regolamento CE n. 1881/2006.

 

Il Commissario Ue mi ha confermato che per assicurare un livello elevato di protezione della sanità pubblica, le uova che presentino un livello di diossine e di PCB superiore al livello massimo stabilito non possono essere commercializzate nell’UE. Gli Stati membri hanno perciò la responsabilità di adottare tutte le misure necessarie per proteggere la salute pubblica in relazione alle uova prodotte nei cortili e destinate al consumo personale e non alla commercializzazione.

 

Priorità assoluta della politica deve essere la sicurezza dei cittadini, a partire dalle loro tavole. Troppo spesso in Italia si sottovalutano gli effetti di determinate fonti di inquinamento su colture e allevamenti. Troppo spesso impianti industriali, cementifici e inceneritori sono attivi nei pressi di campi coltivati. Il messaggio dell’Europa è chiaro: intervenire per evitare di avvelenarsi con le proprie mani. Mi auguro che chi di dovere intervenga prima possibile.

 

Andrea Zanoni

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