ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Non regaliamo le nostre sementi alle multinazionali

Va bene rendere più sicura l’agricoltura europea, ma non a scapito dei piccoli agricoltori e del biologico. No a un inutile regalo alle multinazionali del settore. La proposta di riforma della normativa Ue sulle sementi rischia infatti di assestare un duro colpo a migliaia di coltivatori diretti non facendo altro che riempire le tasche di giganti come la Monsanto. E quello che fa più male, è che ciò venga fatto con la scusa della nostra salute.

La Commissione Europea sta riesaminando la legislazione UE sulla commercializzazione di sementi e materiali di propagazione vegetale, per questo ha proposto al Parlamento europeo la Plant Reproductive Material Law, che punterebbe a istituire un organo di controllo, l’agenzia delle varietà vegetali europee, per analizzare e approvare ogni pianta e seme coltivati in territorio europeo. Come risultato diretto, per i coltivatori di tutto il continente non solo non sarà più possibile scambiarsi tra loro i semi, ma l’intera filiera sarà appesantita da oneri amministrativi ed economici (come l’iscrizione ad un pubblico registro e il pagamento di una tassa), inoltre sarà proibita la conservazione dei semi di un raccolto per la successiva semina. Insomma tutto questo non farà anche rendere la vita impossibile ai nostri contadini.

Migliorare la sicurezza dell’intera filiera del settore è sacrosanto visto che si tratta di un’attività con un effetto diretto sulla salute dei cittadini europei. Tuttavia ritengo fondamentale che Bruxelles chiarisca per filo e per segno come questa nuova proposta legislativa modificherà concretamente l’attività dell’agricoltore soprattutto in relazione al reimpiego aziendale delle sementi, evitare l’introduzione di ulteriori carichi finanziari a carico dei produttori, e soprattutto evitare che con la scusa della maggior sicurezza, l’intero mercato delle sementi venga consegnato nelle mani delle multinazionali.

Non possiamo permettere che a farne le spese siano i coltivatori biologici, i giardinieri domestici e tutti gli operatori attivi su piccola scala. Lo ripeto: i controlli e lo scopo di rendere l’agricoltura più sicura sono obiettivi comprensibili, ma non si può sacrificare per questo quanto di virtuoso e positivo si sta sviluppando nei campi di tutto il continente.

Per questo motivo appoggio la petizione online avviata da Avaaz per chiedere a Bruxelles di prendere in maggior considerazione questa proposta di riforma che, così com’è oggi, potrebbe dimenticare e mortificare tutto un mondo dell’agricoltura, quello piccolo ma fortunatamente in crescita del biologico, l’unico in grado di assicurarci prodotti realmente sani e genuini. Credo sia sacrosanto Mi impegnerò con i colleghi dell’europarlamento sensibili a questa problemaica affinché vengano introdotter delle specifiche esenzioni a favore dei piccoli produttori e a vntaggio delle produzioni tipiche e locali che non devono essere gravate da una burocrazia che solo Monsanto e & vogliono e possono permettersi.

Andrea Zanoni

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