ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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MAXIAPPOSTAMENTI DI CACCIA IN VENETO: UNA QUESTIONE DI LEGALITA’

Mercoledi’ 9 marzo  in Consiglio regionale va di scena l'ennesima leggina sulla caccia. La Caccia prima del Lavoro, Turismo e Agricoltura.

Dopo la legge sugli appostamenti precari di dicembre mercoledì 9 marzo andrà in scena la legge sugli appostamenti fissi.

Il proponente è il solito coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Sergio Berlato ma la proposta porta la firma anche del presidente del Consiglio Ciambetti (Lega), del capogruppo della Lega Finco, degli altri leghisti Possamai, Finozzi, Barbisan Fabiano, Gerolimetto e anche di un rappresentante della minoranza: Dalla Libera di Veneto Civico.

L'iter della legge ha avuto tempi da record mai visti prima, nemmeno per lo scandalo delle banche o per il disastro del tornado in Riviera del Brenta si era adottata una via diretta come per la caccia.
Il pretesto della legge, che cancella i vincoli edilizi e paesaggistici per gli appostamenti di caccia, è il recepimento dell'art.7 del collegato ambientale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio scorso che non prevede autorizzazioni edilizie o paesaggistiche.

Un recepimento in salsa veneta che stravolge il contenuto della norma statale recepita in modo distorto e solo nelle parti che interessano ai nostri amici della doppietta.

Ad esempio non viene recepito il divieto di immettere i cinghiali in ambiente cosi’ come previsto dalla norma statale che questa legge regionale dovrebbe recepire.

Il progetto di legge è stato presentato l'1 febbraio ovvero addirittura un giorno prima della data del 2 febbraio quando è entrato in vigore il collegato ambientale dello Stato.
Poi il 4 febbraio è stato assegnato alla terza commissione Lavoro, Turismo, Agricoltura, Caccia, ecc., della quale presidente è Berlato, commissione che in data 24 febbraio lo ha approvato.

Dopo un tentativo non riuscito da me stoppato di estromettere la Commissione Ambiente portando il progetto di legge direttamente in votazione in Consiglio l’1 marzo, in data 3 marzo la Commissione Ambiente lo ha approvato con voti contrari di PD e AMP, favorevoli di Lista Zaia, Lega Nord, Forza Italia e Tosiani, astenuto il M5S.

La legge come dicevo, prevede l’autorizzazione paesaggistica ed edilizia rilasciata dalle province anziché’ dai comuni che sono gli unici responsabili in materia di pianificazione del territorio.

Le autorizzazioni paesaggistiche sono comunque materia di legge statale e non possono essere normate da leggi regionali, proprio per questo il Collegato Ambiente di gennaio all’articolo 7 non prevede per gli appostamenti fissi ne l’autorizzazione paesaggistica e ne quella edilizia.

Le dimensioni previste per gli appostamenti gridano vendetta perché consentono di realizzare appostamenti fissi di caccia da 12 metri quadrati di superfice invece dei 2 o 3 metri standard.

Un appostamento fisso dura per sempre, almeno per tutta la carriera venatoria del cacciatore e quindi a differenza di quelli precari non devono essere smontati a fine stagione di caccia.

Accadrà pertanto che se la legge verrà votata potrebbero verificarsi dei casi di uso improprio della norma con appostamenti che potrebbero essere utilizzati diversamente, con 12 metri quadri potrebbero starci anche due letti….

Questa non è una questione di caccia ma di legalità e perciò dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte di tutti coloro che credono in uno Stato di diritto come associazioni, cittadini, comitati affinché questo non sia calpestato sull’altare di una lobby che tra l’altro rappresenta solo una parte del mondo venatorio.

Andrea Zanoni

Allegato: Testo del PDL 117

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