Le Direttive comunitarie e la norma nazionale per la tutela degli uccelli prevedono il divieto di caccia lungo le rotte di migrazione. Un passaggio obbligatorio di queste rotte sono i valichi montani dove ogni autunno i migratori si concentrano per l’ultima fatica del loro viaggio dal nord Europa per attraversare Alpi e Prealpi. La legge prevede che nel piano faunistici venatorio regionale sia vietata la caccia su ogni valico per un raggio di 1.000 metri. Il piano del Veneto approvato a fine gennaio però ne ha previsto solo mezzo (!) nonostante ve ne siano una cinquantina degni di tutela. Perciò accade che in queste zone, dove la caccia dovrebbe essere vietata, si concentrano centinaia di capanni da caccia causa di carneficine del tutto illegali. Per questo motivo ho scritto al Governo affinché impugni alla Corte costituzionale la legge regionale del Veneto sul Piano Faunistico Venatorio, la n.2 del 2020. La fauna selvatica è patrimonio di tutti noi cittadini e non di una minoranza armata che costituisce una percentuale di popolazione da prefisso telefonico. Andrea Zanoni
