
Più che di Azienda Zero in Veneto ormai si parla di Anno Zero della Sanità pubblica.
Dopo le dichiarazioni dell’ex Segretario regionale della Sanità gli scenari che da anni la Regione sta preparando, ora sembrano in fase di effettiva realizzazione: fondi privati per sostenere l’inadeguatezza, oramai ampiamente conclamata, della sanità pubblica.
Come ben sanno i cittadini, mentre Zaia elogiava la sua gestione eccellente in sanità, quotidianamente da anni si ritrovano con liste d’attesa infinite, servizi inadeguati, senza medici di base, presidi specialistici in via d’estinzione.
La Regione dimostra tutta la sua schizofrenia; da una parte elogia i successi di Azienda Zero e i risparmi e poi apre alla privatizzazione.
E ora da Roma il colpo di grazia dei tagli in sanità, proprio da un Governo che con grande ipocrisia diceva di voler difendere il Servizio Sanitario Nazionale.
Questo è un danno per i cittadini che non potranno permettersi le spese delle cure vedendosi negare un diritto fondamentale sancito dalla costituzione.
I costi di opere inutili come la Superstrada Pedemontana o la pista da bob per le Olimpiadi di Cortina 2026, tanto sostenute da Zaia, stanno contribuendo a succhiare risorse a servizi fondamentali come questi.
Decisioni sciagurate che garantiranno enormi profitti a pochi ma sganciando una bomba sociale che rischia di esplodere se non si interviene subito.
Andrea Zanoni
