ANDREA

ZANONI

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I REPARTI NEONATALI SONO POSTI DOVE NASCERE, NON MORIRE: QUALI LE MISURE PER SCONGIURARE ALTRI MORTI DI NEONATI PER CITROBACTER ALL’OSPEDALE DI BORGO TRENTO DI VERONA ?

Con la collega Anna Maria Bigon ho chiesto all’assessore alla sanità Lanzarin di chiarire l’attuale situazione nell’ospedale “Della donna e del bambino” di Borgo Trento (VR) dopo i noti casi di infezione da Citrobacter Koseri avvenuti a partire dal 2018 nel reparto neonatale, che hanno causato la morte di 4 bambini e danni cerebrali ad altri 9.
Precisamente abbiamo posto quattro domande che riteniamo necessarie per comprendere se all’ospedale di Borgo Trento il pericolo si può considerare scongiurato per i piccoli neonati, specialmente quelli prematuri e immunodepressi che sono le vittime predilette di questa infezione: quanti erano i posti letto di terapia intensiva neonatale e di terapia intensiva pediatrica prima che si verificassero i casi conclamati di Citrobacter Koseri e quanti sono oggi?
Dopo perizie e ispezioni disposte dalle autorità quali azioni sono state intraprese per rendere di nuovo operativo il reparto, garantendo alle donne un ricovero in completa sicurezza per sè e per i neonati?
A che età gestazionale sono ora accolti i prematuri in reparto di Terapia Intensiva Neonatale? Quelli a 25 settimane vengono ancora mandati in altre Terapie intensive neonatali fuori Provincia?
È inaccettabile che nella Regione che si vanta di eccellere proprio in Sanità accadano queste cose. È responsabilità di tutti vigilare affinché non si vada più a morire proprio nel posto dedicato ad accogliere le nuove vite. Andrea Zanoni
 
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