ANDREA

ZANONI

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Ho parlato dei rischi dell’amianto sui luoghi di lavoro, e non solo, in Europa

 

Ripuliamo l’Europa dall’amianto

 

 

Sono intervenuto duramente in commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare del Parlamento europeo in merito ai rischi per la salute umana derivati dall’amianto e dallo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. E’ mia intenzione presentare degli emendamenti per inasprire la posizione del Parlamento europeo sulla necessità e urgenza di rimuovere l’amianto ovunque sia presente,  in particolare in tutti gli edifici pubblici e privati, e per ribadire come queste pericolosissime fibre debbano essere  inertizzate attraverso le nuovissime tecnologie oggi a disposizione evitando il discorso alle discariche.

 

L’amianto ha causato, e causerà ancora, molti morti in Europa. Il problema è che non esiste una soglia minima di fibre al di sotto della quale non c’è rischio, bastano anche poche fibre per causare, anche dopo molti anni, il mesotelioma pleurico. Ecco che i costi dello smaltimento sono altissimi, un’autentica condanna per migliaia di aziende che si trovano ad affrontare simili smaltimenti in pieno tempo di crisi.

 

Per questo sono convinto che dovremmo attivare anche per l’amianto dei meccanismi che già esistono per chi mette in commercio materiali non conformi e/o potenzialmente pericolosi. Questo perché chi ha prodotto e venduto questa sostanza, sapeva di mettere in circolazione un prodotto altamente tossico per la salute umana e l’ambiente. Allora perché non far pagare il costo del suo smaltimento proprio ai responsabili della sua commercializzazione?

 

Veniamo poi al problema della sua rimozione e smaltimento. Personalmente vivo in un comune con 22mila abitanti e dove ci sono ben 4 discariche di amianto ad alto rischio contaminazione anche della soggiacente falda acquifera. Per questo lo smaltimento stesso comporta un grave rischio che riguarda i posteri: la parola “asbesto” (amianto) deriva dal greco antico e vuol dire “indistruttibile”. Ecco allora che mettere queste sostanze sotto terra non serve a niente, anzi. Bisogna usare le tecnologie di inertizzazione come avviene in Francia, per risolvere il problema senza lasciare a chi verrà dopo di noi questi “bubboni di malattia”. A questo scopo servono norme europee precise che mettano fuorilegge queste discariche, un modo per non posticipare alle generazioni future un problema attuale.

 

Gli emendamenti che ho intenzione di presentare, se approvati come spero, renderanno più severo il parere della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare destinato alla commissione EMPL Occupazione e affari sociali “sulle minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente”. Dopo il voto nelle commissioni, previsto per fine novembre – inizio dicembre, la palla passerà  al Parlamento europeo nel suo insieme i primi di gennaio 2013.

 

Mi auguro che la linea della prevenzione dei rischi dall’amianto prevalga contro tutti gli interessi economici e delle grandi lobby.

 

 

Andrea Zanoni

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