ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Giù le mani dal Registro Tumori del Veneto

La Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Veneto ha approvato il nuovo regolamento per il funzionamento del Registro Tumori con il trasferimento da Padova (PD) a Thiene (VI). Mi unisco all’appello delle personalità della comunità scientifica italiana. Questa struttura casomai va potenziata ma non affossata.
 
La Commissione Sanità del Consiglio Regionale Veneto ha approvato il nuovo regolamento “Norme per il funzionamento del Registro Tumori in Veneto. Il provvedimento prevede lo smantellamento del servizio dall’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova ed il trasferimento a Thiene, nell’Ulss 4 Alto Vicentino, dove c’è la sede del Servizio Epidemiologico Regionale.

Il Registro Tumori del Veneto (RTV) è stato istituito dalla Regione nel 2010, ma è attivo già dal 1989. Si tratta di una banca dati che raccoglie e organizza informazioni e statistiche relative alle neoplasie, rendendo possibile la ricerca scientifica ed epidemiologica.

All’inizio era gestito dall’Azienda ospedaliera di Padova per poi essere affidato all’Istituto Oncologico Veneto sotto la direzione dalla Dottoressa Paola Zambon. Di recente, la Dottoressa Zambon è stata oggetto di pensionamento anticipato per “motivi riorganizzativi”.

Sono a dir poso preoccupato per la situazione. Il regolamento approvato in Commissione Sanità rende la gestione del RTV burocratica, inefficiente e non tiene conto delle novità introdotte dal provvedimento nazionale che presto entrerà in vigore. Non vorrei che il trasferimento fosse giustificato dal desiderio di rendere inoffensivo uno strumento che svela aspetti scomodi: la struttura padovana ha condotto studi sugli effetti cancerogeni degli inceneritori e sull’incidenza dei tumori nella popolazione mestrina e veneziana per l’esposizione agli agenti inquinanti del Petrolchimico di Marghera (VE).

Il RTV, insieme agli altri registri dislocati in tutta Italia in centri di ricerca, Università e Aziende Sanitarie Locali costituisce una rete nazionale che fa capo all’associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) che da anni conduce progetti di ricerca oncologica finanziati dal Ministero della Salute.

È necessario che il Registro rimanga all’istituto Oncologico Veneto e che la Dottoressa Zambon venga richiamata in servizio per il passaggio di consegne. Il patrimonio scientifico che rappresenta non può andare perso. Se dovesse essere trasferito a Thiene si smembrerà un nucleo di ricercatori e si declasserà il RTV a funzioni meramente amministrative. Il Registro Veneto, inoltre, deve essere adeguato alla media nazionale AIRTUM per quanto riguarda gli operatori in rapporto alla popolazione monitorata. Il regolamento che sta per essere approvato non è al passo con i tempi: meglio osservare il provvedimento nazionale che a breve entrerà in vigore.

Ho personalmente chiesto l’intervento dei consiglieri regionali Idv Antonino Pipitone e Gennaro Marotta affinché il testo del regolamento venga ritirato o emendato, ciò anche in seguito alle novità normative dovute all’entrata in vigore di una legge statale sui registri dei tumori del 18 dicembre scorso.

Mi unisco all’appello delle personalità della comunità scientifica italiana che hanno espresso solidarietà chiedendo di evitare il trasferimento del registro tumori del Veneto.

Andrea Zanoni

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