ANDREA

ZANONI

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Giornata mondiale dell’Ambiente, riflettiamo tutti insieme anche su cosa mangiare

Cade oggi 5 giugno la Giornata mondiale dell’Ambiente, con il motto “Think, eat, save” ovvero pensa, mangia e risparmia. Il life motive di quest’anno sono gli sprechi alimentari, una vera e propria piaga nella parte del mondo più ricca e prospera di fronte alla penuria e alla sofferenza della parte più povera, la più grande. Secondo l’Unep, l’agenzia dell’Onu per l’ambiente, ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore, uno spreco deprecabile mentre al mondo c’è sempre chi muore di fame.

 

Non è un segreto che con scelte responsabili nelle nostre abitudini alimentari possiamo fare molto. Un esempio?  Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge pubblicata recentemente sul British Medical Journal, mangiare troppa carne non solo patologie gravi come diabete e cancro all’intestino, ma ha un impatto notevole sulla salute dell’ambiente. Ridurne il consumo porterebbe infatti a diminuire di circa ventotto milioni di tonnellate le attuali emissioni annue di anidride carbonica nell’atmosfera, senza contare alle sofferenze inutili che eviteremmo vengano inflitte a milioni di poveri animali.

 

Ma torniamo agli sprechi alimentari. Secondo l’agenzia Onu, questi 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari sprecate sarebbero sufficienti a nutrire gli 870 milioni di persone che ogni giorno non hanno da mangiare, oltre a rappresentare uno ‘spreco’ di emissioni di CO2.

 

 

Sì perché ci tengo a ribadirlo ancora una volta: con i nostri stili di vita insostenibili stiamo mettendo a rischio l’intero ambiente mondiale e perfino la nostra stessa esistenza, o almeno quella di chi ha la “sfortuna” di nascere dalla parte del mondo sbagliata.

 

La giornata mondiale dell’ambiente, così come quella dell’Earth Overshoot Day (il rapporto fra la biocapacità globale, ossia l’ammontare di risorse naturali che la Terra è in grado di generare ogni anno, e l’impronta ecologica ovvero la quantità di risorse e di servizi che richiede l’umanità) hanno proprio come scopo quello di farci riflettere. E la riflessione è più semplice di quello che si creda: non è più possibile andare avanti così.

 

Non è più possibile andare avanti a consumare come oggi, a inquinare, a sfruttare ogni singolo centimetro quadrato della terra che ci è stata messa a disposizione (e che non ci appartiene) e non è più possibile continuare ad ignorare in questo modo le sofferenze che, magari indirettamente, infliggiamo a chi su questa Terra è meno fortunato di noi.

 

Per questo, al di là dei soliti proclami, voglio soltanto invitare tutti voi, me compreso, a riflettere si cosa possiamo fare noi in prima persona per alleggerire la nostra impronta su questo pianeta che stiamo portando alla rovina. Riflettiamo, riflettiamo tutti insieme.

 

Andrea Zanoni

 

 

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