“Mesi di incontri, lettere di protesta, interventi pubblici, interrogazioni in Consiglio regionale e in Parlamento, una grande manifestazione svolta il primo maggio e pure una petizione pubblica, hanno dato i frutti sperati: il Ministero della salute non ha autorizzato il Clorpirifos metile, il pesticida neurotossico che le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia volevano usare per trattare i vigneti del Prosecco”.
 
A dirlo il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni che evidenzia come “la conferma del fallimento della richiesta mai concessa è arrivata direttamente dai bollettini dei consorzi vitivinicoli veneti che hanno previsto il secondo e ultimo trattamento obbligatorio contro la cicalina a metà luglio con l’uso dei piretroidi, sempre pesticidi pericolosi ma consentiti dalla legge”.
 
Al centro della querelle “il neurotossico Clorpirifos metile, vietato da venti anni negli USA e da tre anni in tutta l’Unione Europea, perché colpisce in particolare il cervello dei bambini delle mamme in gravidanza che vengono a contatto con questa sostanza, causando una consistente perdita di punti di quoziente di intelligenza e in certi casi anche rendendo disabili, sarebbe stato utilizzato per combattere l’insetto portatore del fitoplasma della Flavescenza dorata che colpisce i vigneti, lo Scaphoideus titanus conosciuto come 'cicalina'. Purtroppo la Regione Veneto si era dimostrata sorda anche alle possibili alternative biologiche attualmente esistenti e messe gratuitamente a disposizione da una nota azienda trevigiana produttrice di trattamenti per l’enologia”.
 
L'esponente dem ringrazia “tutti i cittadini, le associazioni Legambiente, Isde Medici per l’ambiente, Colli Puri, Aiab, gli apicoltori e le loro associazioni, i produttori biologici, Maurizio Polo imprenditore ed enologo, il Movimento Marcia Stop Pesticidi, la diocesi di Vittorio Veneto, i produttori e i loro consorzi, Ecor Natura Si, Il Salvagente, i media locale e quelli nazionali,  che in questi mesi si sono interessati e mobilitati contro questo pesticida estremamente aggressivo e molto pericoloso per l’uomo e per tutti gli insetti utili come le api. Quando ad inizio aprile depositai un’interrogazione in Consiglio regionale contro la richiesta al ministero della salute di autorizzazione in deroga del Clorpirifos e di un secondo pesticida, il Thiametoxan, un neonicotinoide killer delle api, non avrei mai immaginato la notevole mobilitazione e presa di coscienza dell’opinione pubblica contro questo pesticida, una mobilitazione risultata vincente”.
 
“Questa è sicuramente una battaglia vinta ma non va dimenticato che il Veneto purtroppo è una regione nemica della biodiversità e del biologico. Ogni anno vengono utilizzati una media di 3 chili e 3 etti di pesticidi per ogni abitante del Veneto pari ad un totale di 15,8 milioni di chili, con un aumento del 7% negli ultimi dieci anni (Per la Provincia di Treviso vengono utilizzati una media di 4 chili e 8 etti di pesticidi per ogni abitante pari ad un totale di 4,2 milioni di chili, con un aumento del 22% negli ultimi dieci anni. La superficie coltivata a biologico invece di aumentare come richiesto dall’UE sta diminuendo. Nel 2020 avevamo il 6% di superfice coltivata a biologico con ben 48.000 ettari, l’ultimo dato ufficiale del maggio 2023 vede il 5% di superficie coltivata a biologico pari a 39.500 ettari, ovvero con una perdita di 8.500 ettari  con un calo del 18%. Il Tutto quando la media nazionale e’ di circa il 17,5% di superficie coltivata a bio mentre l’obiettivo dell’Unione Europea è pari al 25% entro il 2030. Il Veneto in merito all’obiettivo ONU dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità “Vita sulla Terra”, assieme alla Lombardia è la regione fanalino di coda d’Italia con un bollino rosso perché lontanissima dagli obiettivi di sostenibilità richiesti a livello internazionale. L’aumento incessante di superficie coltivata a vigneti con i sistemi chimici non potrà far altro che peggiorare la situazione. Negli ultimi 12 anni siamo passati a livello di regione Veneto da 74.897 ettari a 101.165 con un aumento del 26% di superficie totale. (Nello stesso periodo a livello di provincia di Treviso siamo passati da 28.156 ettari a 43.417 con un aumento del 35 % di superficie totale). Negli ultimi anni i rapporti ARPAV sullo stato delle acque di falda e superficiali dimostrano un costante aumento di presenza di pesticidi in quantità lontanissime rispetto agli obiettivi guida di qualità UE (tra questi troviamo: Ampa, Glifosato, Metholachlor e Nicosulfuron)”.
 
“Con la volontà politica - conclude Zanoni - il Veneto potrebbe diventare una regione con un enorme biodistretto che ci consentirebbe di raggiungere gli obiettivi UE e dell’ONU in tema di tutela ambientale, salvaguardando la salute dei cittadini, la biodiversità, le api e gli uccelli insettivori, le falde acquifere, i corsi d’acqua, la qualità della vita dei cittadini, i prodotti vinicoli stessi; per fare ciò dovremmo avere degli amministratori capaci di trovare il giusto equilibrio tra interessi economici e quelli della collettività, purtroppo tutti i dati ci svelano la totale incapacità di chi ci governa di guardare agli interessi di tutti propendendo sempre per quella di pochi”.