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Cave: “Voto negativo alla legge: non sana il vuoto normativo trentennale, impegni insufficienti sul fronte ambientale e il riciclo dei materiali da demolizione”

“Il nostro voto non può che essere negativo: il giudizio sulla legge non può prescindere da un trentennio di vuoto normativo, un’omissione politicamente imperdonabile che ha lasciato ferite evidenti nel territorio del Veneto, ferite che questo provvedimento non potrà certo sanare”. È quanto dichiarano il Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e il Consigliere Andrea Zanoni, relatore di minoranza, commentando il ‘no’ dem al provvedimento che ha avuto oggi il via libera dell’aula.

“Sono diverse le zone d’ombra, nonostante le modifiche rispetto al testo arrivato la prima volta in Commissione, i buoni principi si dissolvono nell’articolato. Anzitutto – spiegano – riteniamo che fosse necessario dare valore di legge ad alcuni principi, in particolare per quanto riguarda l’impegno sul riutilizzo dei materiali da demolizione di costruzioni. Senza una presa di posizione forte con valenza di legge, temiamo che né le previsioni del Prac che andremo ad approvare, né i fabbisogni potranno essere soddisfatti come vorremmo. Lo stesso vale per le sanzioni, che sono state assai ridotte. Gli scavi abusivi fino a 25mila metri cubi erano puniti più severamente con la legge precedente. Dire che le violazioni si compensano con l’obbligo della ricomposizione è una buona intenzione, che tuttavia non si è mai realizzata negli ultimi 30 anni. Siamo inoltre preoccupati per la perdita di ogni potere da parte degli enti amministrativi subordinati, come Province e Comuni, che perdono ogni potere, inclusa per i Comuni che si trovano all’interno di un ambito di cava, la facoltà di dire dove mettere o meno le cave”.

“Un’altra nota dolente è quella delle estrazioni di trachite nel Parco Colli. Prima di dare il via libera, dobbiamo creare le condizioni affinché il Parco faccia quello per cui è stato istituito e la priorità, ovviamente, è la tutela ambientale. E derogare al Piano ambientale non è la strada migliore. Il Parco è commissariato da due anni, abbiamo bisogno di una nuova legge, non di deroghe. Avevamo proposto di stralciare l’articolo, ma la maggioranza ha detto no. Infine – concludono – vorremmo un attimo smorzare gli entusiasmi sulla tempistica della legge: non dobbiamo dimenticare che questa approvazione ha avuto un’accelerata perché pende un giudizio davanti al Tribunale amministrativo”.

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