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Piano faunistico-venatorio, Zanoni (PD): “Sorpreso per la mancata impugnazione del Governo, nonostante la richiesta di due Ministeri: una decisione senza precedenti”

Venezia, 31 marzo 2022
“Sono decisamente sorpreso per la decisione del Governo di non impugnare il Piano faunistico venatorio della Regione nonostante i ricorsi di una decina di associazioni non solo ambientaliste (tra cui Wwf, Lipu, Lac, Enpa, Legambiente, Codacons) e soprattutto snobbando ben due ministeri, Transizione ecologica e Cultura, i cui Uffici legislativi avevano presentato dieci pagine di osservazioni con la richiesta di impugnazione dell’atto”. A darne notizia è Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, commentando quanto accaduto nella riunione odierna a Palazzo Chigi. “Il fatto che questa legge fosse in calendario anche nello scorso Cdm e poi rinviata a oggi, ultimo giorno utile per ‘contestare’ il Piano, poteva essere un brutto presagio, ma non credevo si arrivasse a tanto, anche perché l’Avvocatura di Stato aveva iniziato il percorso di impugnativa”. 
 
“Il ministero della Transizione ecologica – sottolinea Zanoni – citando molta giurisprudenza e varie sentenze della Corte Costituzionale, aveva chiesto di impugnare il provvedimento della Regione su numerosi punti: il limite dell’1% del territorio regionale riguardante i terreni vietati alla caccia in seguito alla richiesta dei legittimi proprietari, caccia e recupero di fauna selvatica tramite natante, l’addestramento dei cani fuori dal periodo consentito, l’omessa identificazione delle zone in cui sono collocabili gli appostamenti fissi, l’assenza di tutela delle rotte migratorie col divieto di caccia nel raggio di mille metri dai valichi montani, la mancata attuazione delle prescrizioni di Vinca (Valutazione di incidenza ambientale), col divieto di caccia nelle aree Rete Natura 2000 dove sono state realizzate le grandi opere in deroga alla Direttiva Habitat e per un raggio di quattro chilometri, infine l’approvazione del Piano faunistico con legge anziché con atto amministrativo. Il ministero della Cultura, invece, attaccava la realizzazione di appostamenti fissi senza relativo titolo abilitativo edilizio e paesaggistico. Sulla questione di illegittimità erano intervenuti anche due deputati, gli onorevoli Zardini e Prestipino, con un’interrogazione ai ministeri competenti chiedendo cosa avesse intenzione di fare in merito ai punti contestati per evitare l’approvazione di una legge incostituzionale, interrogazione da oltre un mese in attesa di risposta”. 
 
“Trovo molto grave quanto accaduto con ripercussioni non solo di carattere ambientale ed ecologico, ma anche politico-sociale, perché fa cadere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. È una giornata triste per chi crede nella legalità”.
 
 
 
 
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