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Piano faunistico venatorio, Zanoni (PD): “Legge che protegge troppo poco territorio e rischia di avere elementi di incostituzionalità”

Venezia, 20 gennaio 2022

“È un Piano faunistico venatorio che protegge poco territorio, nonostante qualche miglioramento in fase emendativa e che presenta elementi a rischio incostituzionalità”. Questo il commento di Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, a proposito del testo approvato ieri dopo una maratona di due giorni. “Non è stato garantito il grado minimo di tutela per fauna selvatica e uccelli migratori e gran parte delle nostre proposte sono state respinte, alcune delle quali avrebbero consentito di evitare problemi di legittimità del provvedimento”.

 

“Rispetto alla versione originaria è stata alzata al minimo previsto dalla legge la percentuale di territorio protetto in pianura, pari al 20%. Tuttavia a raggiungere questo obiettivo contribuiscono aree inadatte alla riproduzione e alimentazione della fauna selvatica, vedi i 10mila ettari nella laguna viva di Venezia. Quindi siamo ancora al di sotto del 20%. Inoltre non sono protetti i valichi montani, menomale che lungo alcune rotte di migrazione abbiamo i parchi naturali nazionali o regionali, come quello della Lessinia. Non sono state tutelate neanche le aree di Rete Natura 2000 dove sono state realizzate le grandi opere in deroga alla Direttiva Habitat. È un tema su cui torneremo, viste le prescrizioni della Vinca che ne prevedono la tutela col divieto di caccia estesa a una fascia di rispetto perimetrale di ben quattro quattro chilometri”. 

 

“Nonostante il muro eretto dalla maggioranza, registriamo comunque anche aspetti positivi non banali, come l’accoglimento dei nostri emendamenti sull’allargamento dell’area protetta del lago di Fimon e l’istituzione dell’oasi del Bosco del Quarelo in provincia di Vicenza, l’ampliamento di alcune di Zrc (Zona di ripopolamento e cattura) in provincia di Verona e Treviso e soprattutto il miglioramento sostanziale delle procedure per ottenere il divieto di caccia nel proprio terreno. Non solo sono state eliminati alcuni appesantimenti burocratici, ma verrà garantita la possibilità di fare domanda con cadenza annuale per fattorie didattiche, sociali e aziende agrituristiche, e a ogni proroga del piano per tutti gli altri cittadini, così da non ripetere la situazione attuale che vede i proprietari impossibilitati a presentare la richiesta dal 2007. Non era scontato che fossero accolti e, almeno su questo versante, mi reputo moderatamente soddisfatto”. 

 

 
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