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Pfas – Zanoni (Pd): “Su missiva ex DG ‘Acque del Chiampo’, Arpav non ha dato notizia di reato. Ma lo fa la Giunta smentendola”

(Arv) Venezia 13 apr. 2022 – “Apprendiamo purtroppo dalla Giunta che su una questione di rilievo come quella della dispersione di Pfas provocato dalle attività del distretto conciario, Arpav non ha mai dato alcuna notizia di reato alla Procura della Repubblica”. Così il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, commenta la risposta arrivata ieri in aula ad una sua interrogazione dello scorso 27 ottobre, con la quale chiedeva se l’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto avesse sottoposto all’attenzione delle autorità giudiziarie i contenuti di una missiva recapitata dall’ex direttore generale di Acque del Chiampo S.p.A., l’ente che gestisce i locali impianti di depurazione.

“La vicenda – ricorda il consigliere – era emersa dall’inchiesta giornalistica del programma di Rai3, ‘PresaDiretta’. Nella trasmissione del 19 ottobre 2021, venne rivelato il contenuto della lettera con la quale il dirigente poneva testualmente ad Arpav una richiesta: ‘venga doverosamente evitata qualsiasi formulazione di notizia di reato in relazione a eventuali difformità della concentrazione di Pfas rilevati allo scarico dei reflui depurati da parte di Acque del Chiampo S.p.A. trattandosi di condotte certamente ascrivibili ad inesigibilità o comunque alla causa di giustificazione dello stato di necessità (per mantenere operativi gli impianti di depurazione, che svolgono un servizio pubblico essenziale)’”.

“La risposta della Giunta è chiara: Arpav non ha ritenuto di trasmettere alcuna notizia di reato, né in merito all’inquinamento delle acque, né in relazione alla ferma richiesta dell’ex Direttore generale di Acque del Chiampo. Detto che spetta solo ai magistrati decidere se sussiste o non sussiste un reato, salviamo Arpav per il lavoro quotidiano svolto in Veneto. Ma in questo caso specifico doveva fare notizia di reato. Morale della favola: dalla risposta si apprende che, in seguito ad una interrogazione parlamentare arrivata in Regione dalla Prefettura di Venezia, è stata la stessa Giunta regionale che ha deciso di inviare il carteggio alla Procura della Repubblica di Vicenza. Smentendo così, probabilmente senza rendersene conto, l’operato di Arpav”, conclude Zanoni.

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