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Migranti in Bosnia: opposizioni in Consiglio, “Il Veneto non rimarrà a guardare”

Venezia 16 feb. 2021 –    “Il Veneto riconosce ufficialmente il dramma che si sta svolgendo in Bosnia e assume l’impegno ad aprire un corridoio umanitario regionale”. Così i consiglieri regionali Cristina Guarda (Europa Verde), Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Andrea Zanoni del Pd e Arturo Lorenzoni, portavoce dei gruppi di opposizione, riassumono il significato della mozione approvata dal Consiglio veneto riguardo i migranti in Bosnia-Erzegovina. “Il Consiglio regionale ha approvato, trasversalmente, la mozione che abbiamo presentato per sollecitare interventi da parte della Regione Veneto affinché si trovi una soluzione alla catastrofe umanitaria a pochi chilometri dal nostro Paese. Abbiamo chiesto alla Giunta di impegnarsi ad apprestare, anche attraverso l’apertura di propri canali per la raccolta di donazioni, nonché sollecitare e sostenere, interventi di solidarietà al fine di garantire ai migranti che attualmente si trovano in Bosnia-Erzegovina l’avvio di servizi di accoglienza, supporto psico-sociale, protezione dell’infanzia, tutela dell’igiene, distribuzione di cibo e di beni necessari”. “Non è possibile voltare le spalle alle vittime della rotta balcanica di migranti – proseguono i quattro consiglieri di opposizione – spesso in fuga da scenari di guerra e persecuzione, e che avrebbero pieno diritto alla protezione internazionale. Dispiace solo – aggiungono – che si sia voluto cancellare il riconoscimento dell'illegalità dei respingimenti al confine italiano che per un anno e mezzo macchiano il Governo italiano di violazione del diritto di asilo”. Il testo approvato ricorda che attualmente sono 9 mila le persone che cercano di raggiungere la Croazia, Paese membro dell'Unione europea, per entrare in Europa occidentale, e che sono bloccate in Bosnia a causa dei respingimenti effettuati, anche in modo violento, dalle autorità al confine. Migliaia di persone sono costrette a sopravvivere in condizioni disumane, famiglie con figli minori cercano protezione tra i campi al gelo o in fabbriche dismesse. Il luogo simbolo di questa tragedia è Lipa, un campo nato come struttura temporanea per gli isolamenti dei migranti sospetti o positivi al Covid, ma che si è trasformato poi -osservano i consiglieri veneti – “in una struttura infernale definitiva. Priva di acqua potabile, riscaldamento o elettricità. Nonostante il grido d'aiuto lanciato da tante organizzazioni umanitarie, l'Europa appare indifferente alle richieste di aiuto”. “Con l’approvazione della mozione la Giunta si impegnerà anche -concludono Guarda, Ostanel, Lorenzoni e Zanoni – a sollecitare le istituzioni nazionali ed europee affinché trovino una soluzione immediata all’emergenza umanitaria. Esprimiamo, inoltre, tutta la nostra solidarietà ai volontari internazionali delle associazioni e delle organizzazioni che stanno soccorrendo le migliaia di civili in difficoltà”.

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