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Legge sugli invasi, Zanoni (PD): “Testo migliorato in corso d’opera, ma serviva più coraggio su coinvolgimento degli enti territoriali, controlli e sanzioni”

Venezia, 17 giugno 2020

“Questo progetto di legge è migliorato in corso d’opera: alcune nostre proposte sono state accolte già in fase di discussione in sottocommissione e commissione come l’inasprimento delle sanzioni, tuttavia ancora insufficiente o il dovere, per chi realizza gli invasi, di dare garanzie di tipo economico, ad esempio una polizza fidejussoria, per i casi di obbligo di ripristino dei luoghi per abbandono dell’opera o cessazione dell’utilizzo della stessa. Puntavamo però a rafforzare ulteriormente il tema dei controlli e delle sanzioni, oltre a un maggior coinvolgimento degli enti territoriali visto che parliamo di opere in territori particolari, tutelati e vincolati. Qua secondo noi c’è stato un eccesso di ‘timidezza’ e perciò abbiamo deciso di astenerci”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e relatore di minoranza del Pdl  ‘Norme in materia di costruzione, esercizio e vigilanza degli sbarramenti di ritenuta e dei bacini di accumulo di competenza regionale’ motiva così il voto del gruppo nella seduta di ieri a Palazzo Ferro Fini. “Nelle finalità della legge elencate all’articolo 1 – ha esordito Zanoni – si fa presente che i bacini sono destinati anche all’accumulo di acqua per l’innevamento tecnico. Siamo infatti di fronte a criticità evidenti, perché il manto nevoso è scomparso tra i 1500 e i 1700 metri; nelle Alpi le temperature salgono a velocità doppia rispetto al resto del pianeta. Purtroppo si continua a non affrontare il problema dei cambiamenti climatici, limitandosi a rincorrerli”.

Tra i 13 emendamenti al Pdl presentati dal consigliere Zanoni, come detto, una parte riguardava le sanzioni: “Credo che siano uno strumento di deterrenza, affinché meno persone violino la legge, dai progettisti ai proponenti. Sarebbe stato opportuno aumentare gli importi delle multe per chi realizza opere in difformità dal progetto approvato e dalle relative prescrizioni, avevamo suggerito di triplicare la cifra minima di 1500 euro, niente di clamoroso. Avevamo poi chiesto di togliere l’esenzione all’assoggettabilità della legge per gli invasi di altezza inferiore a cinque metri e con una capacità fino a 5mila metri cubi, anche perché si tratta di opere fatte in contesti ambientali delicati. Queste opere minori potranno godere di esenzioni rilasciate dall’ex Genio civile, sulla base di criteri stabiliti della Giunta regionale. Infine avevamo previsto una norma per ampliare il numero di soggetti che possono effettuare gli accertamenti per garantire un maggiore controllo specialmente nelle aree più impervie. Tutte proposte che avrebbero permesso di migliorare ulteriormente il testo, ma che sono state respinte dalla maggioranza leghista”.

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