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Legge Ordinamentale – Zanoni (PD): “Gli scavi di ghiaia nei fiumi violano la Costituzione, è uno dei quattro articoli impugnati dal Governo”

Venezia, 23 novembre 2021

“Sono ben quattro gli articoli della legge regionale 27/2021 in contrasto con la Costituzione: l’1 , il 9, il 19 ed il 20. Incluso quello sull’estrazione e l’asporto in deroga di sabbie e ghiaie dai fiumi. Secondo il Governo, la Regione modifica la norma ‘mediante una disciplina irragionevole’ abbassando la tutela dei beni paesaggistici vincolati e viola gli articoli 3 e 9 della Costituzione. È l’ennesima bocciatura: succede quando, anziché legiferare nell’interesse della collettività, si preferisce avere un occhio di riguardo per gli amici degli amici, in questo caso i cavatori”. È il duro commento del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni dopo aver letto le motivazioni, pubblicate ieri, che hanno portato Palazzo Chigi a impugnare la legge di adeguamento ordinamentale in materia di governo del territorio, viabilità, lavori pubblici, appalti, trasporti e ambiente, di cui lo stesso Zanoni era relatore di minoranza.  “Il Governo, inoltre, sottolinea come ‘La norma introdotta consente l’estrazione di rilevanti quantità di materiali litoidi – in precedenza non permessa – in assenza degli appositi piani e, tra l’altro, in una Regione, quale il Veneto, allo stato ancora priva di pianificazione paesaggistica’. Una deroga che permetteva di aumentare di quattro volte la quantità massima estraibile, passando da 20mila a 80mila metri cubi, senza neanche coinvolgere i Comuni interessati. Alla Lega non è riuscita l’operazione regalo ai cavatori, con una norma scritta sotto dettatura di chi da anni sfrutta i soliti dieci chilometri di fiume su 220, intervenendo solo nel Medio Piave, trascurando invece il Basso Piave dove si sono accumulati limi e fanghi che hanno innalzato il fondale e diminuito il livello del corso d’acqua”.

 

Ma l’impugnativa non si limita all’articolo 19: “ Già in sede di voto in aula avevamo evidenziato come sarebbero nati nuovi contenziosi con lo Stato. Ed avevamo citato anche l’articolo 9, con cui si stabilisce nei contratti pubblici di servizi, forniture e noleggio attrezzature di importo inferiore alla soglia comunitaria, di eliminare nei procedimenti di pagamento la ritenuta dello 0,50% a garanzia dei versamenti agli enti previdenziali e assicurativi, misura in contrasto con il Codice dei contratti pubblici e, di conseguenza, con l’articolo 117 della Costituzione. Particolarmente significativa – prosegue Zanoni – è la bocciatura dell’articolo 1 ‘Disposizioni in materia di condono edilizio’ che incrementava gli importi di oblazioni e oneri concessori. Le Regioni ne hanno facoltà, ma solo se subordinata a specifiche attività aventi finalità repressive o riparative per quanto riguarda gli abusi edilizi e ciò non è previsto dalla legge regionale”.

 

Infine, quarto motivo di contestazione è l’articolo 20 sugli interventi finalizzati alla sicurezza idraulica dei corsi di acqua di competenza regionale, anch’esso oggetto di forti critiche di Zanoni durante il dibattito d’aula: “Sottrarli in modo generalizzato al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica viola la potestà esclusiva dello Stato in materia di tutela del paesaggio. Anche in questo caso avevo ripetuto in aula che c’era un rischio concreto di incostituzionalità. Non possiamo che constatare l’assoluta mancanza di ascolto da parte della maggioranza – aggiunge in chiusura – che alla fine danneggia tutti i veneti, perché i contenziosi non sono a costo zero. E spesso sarebbero evitabili con un minimo di buon senso”. 

 

In allegato il link al sito del ministero degli Affari regionali con i dettagli dell'impugnativa

 https://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?id=15951

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