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Lavoro nero, Zanoni (PD): “Schiavi nei capannoni tessili, la Regione aiuti il ragazzino che ha denunciato i suoi aguzzini”

 
(Arv) Venezia 7 dic. 2020 – “Voglio complimentarmi con il ragazzino coraggioso che ha denunciato i suoi aguzzini e in particolare con le forze dell’ordine per l’operazione: lavoro nero e sfruttamento proliferano anche nel ricco Nord Est, sono fenomeni che vanno stroncati. Mi auguro che la Regione, e per questo faccio appello all’assessore Donazzan, che aiuti il giovane che ha buttato giù il muro di omertà: non è assolutamente facile farsi avanti in un contesto del genere”. È quanto afferma il consigliere del Partito Democratico e presidente della Quarta commissione Andrea Zanoni, che ha tra le proprie competenze anche la promozione della legalità.
“Il blitz avvenuto nell’Alta Padovana  – commenta il consigliere – compiuto dai carabinieri di Camposampiero insieme ai colleghi della compagnia di Cittadella e del Nucleo Tutela del lavoro di Venezia, Nucleo Ispettorato del lavoro e Nucleo Tutela salute di Padova oltre alla Guardia di finanza di Cittadella, in alcuni laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi, ha portato all’arresto di una persona, oltre a 23 denunce e multe per oltre 500mila euro nonché  sequestro di contanti”.
“Lo scenario descritto – sottolinea Zanoni – è raccapricciante: nelle fabbriche erano impiegati anche ragazzini e mamme con ‘bimbi in braccio’ pagati un centesimo a capo, costretti a lavorare dieci ore al giorno per guadagnare 300-400 euro al mese, il tutto in condizioni igienico sanitarie pessime, senza protezioni e in violazione delle norme per la prevenzione del coronavirus. Dovremo presto affrontare anche questo tema in Quarta commissione, per capire quante situazioni del genere ci sono in Veneto e come combatterle”.
“ Ricordo che solo pochi mesi fa a Treviso, si è svolto un processo per caporalato, con relative condanne, riguardante il lavoro nelle vigne, 18 rifugiati impiegati totalmente a nero e con paghe da fame. Ma, evidentemente, non è un fenomeno che coinvolge soltanto l’agricoltura. La Giunta regionale dovrebbe intervenire rafforzando i controlli e aiutando le vittime a denunciare. Come ha fatto questo coraggioso ragazzo nell’Alta Padovana che adesso spero non venga abbandonato dalle istituzioni”, conclude Andrea Zanoni.
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