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Impianto di Fusina – Fracasso, Pigozzo, Zanoni e Zottis (PD): “Sospendere l’iter del progetto e aprire un confronto con i cittadini”

Venezia, 11 giugno 2020

“Sul nuovo impianto di Fusina occorre dare ai cittadini tutte le garanzie che chiedono. Perciò la soluzione migliore è sospendere l’iter e aprire un confronto con i portatori di interesse, a cominciare dalla Municipalità”. L’appello arriva dal Partito Democratico con una mozione e un’interrogazione a risposta immediata riguardanti il progetto di Veritas che prevede un ampliamento dell’inceneritore, con l’aumento del trattamento delle biomasse e la loro termovalorizzazione. “Negli incontri pubblici non sono state sciolti in maniera adeguata tutti i dubbi – spiegano il capogruppo Stefano Fracasso, i consiglieri veneziani Bruno Pigozzo e Francesca Zottis e il vicepresidente della commissione Ambiente Andrea Zanoni – Dubbi che riguardano la tutela dell’ecosistema della Laguna di Venezia in cui è insediato l’impianto, le sue potenziali emissioni in atmosfera, i rischi di incidente rilevante nei territori circostanti che già devono fare i conti con il polo industriale di Porto Marghera, l’eventuale rischio di smaltimento di rifiuti altamente inquinanti, come fanghi Pfas. La procedura Via si è conclusa con il parere favorevole dell’apposito Comitato, ma le perplessità restano”. 

 

Da qui le richieste dei consiglieri democratici a Palazzo Ferro Fini contenute nella mozione, sottoscritta dall’intero gruppo: “Anzitutto invitiamo la Regione ad aprire un confronto con il territorio, avviare un percorso partecipativo e trasparente, per la verifica degli impianti e la fattibilità del progetto di ampliamento degli stessi, con l’istituzione di un Tavolo tecnico-istituzionale. Non comprendiamo come mai il sindaco di Venezia non abbia chiesto l’apertura dell’inchiesta pubblica, prevista proprio dalla legge Via. Inoltre crediamo la Giunta dovrebbe sollecitare le istituzioni coinvolte a fare chiarezza su tutti gli aspetti tecnico-ambientali del progetto a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, A questo scopo pensiamo sia utile definire, ad esempio un piano di sorveglianza sanitaria specifico (Vis, valutazione impatto salute) per la popolazione di Marghera e Malcontenta e dei Comuni di Venezia e Mira, un piano di monitoraggio della qualità dell’aria e la revisione del Piano regionale rifiuti, in quanto il Veneto non risulta essere ancora autonoma soprattutto per la gestione del secco”. 

 

Temi presenti anche nell’interrogazione che ha come primo firmatario Zanoni, sottoscritta dai colleghi Pigozzo e Zottis, dove si sottolinea che “il Comitato Via non considera la grave situazione di violazione della ‘Direttiva Aria’ 2008/50/CE; per la quale l’Italia è stata condannata nel 2012, ed è attualmente oggetto di una nuova procedura d’infrazione (n. 2014/2147); inquinamento atmosferico concentrato specialmente nella Pianura Padana: c’è già una situazione di emergenza e illegalità, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. Contro l’ampliamento oltre a cittadini, associazioni ambientaliste e forze politiche – evidenziano ancora i consiglieri regionali del PD – si sono schierati anche una trentina di pediatri di Venezia e dei comuni limitrofi, lanciando un appello in cui denunciano i possibili effetti nocivi sulla salute infantile. Perciò – concludono – ribadiamo l’invito a sospendere l’iter procedurale per avviare tutti gli approfondimenti necessari e un confronto trasparente”.

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