ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Dichiarazione dello stato di emergenza ambientale e climatica in Italia, domani appuntamento a Roma con il Partito Democratico. Zanoni: “Situazione gravissima, sottovalutata dalla Regione”

 

Venezia, 20 maggio 2019

“L’emergenza climatica e ambientale dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni delle istituzioni, dalle amministrazioni locali a quelle comunitarie. Invece, anche su questo tema, dobbiamo fare i conti con i negazionisti, dal presidente Usa Trump al ministro dell’Interno Salvini. Come Partito Democratico abbiamo presentato due mozioni, di cui sono primo firmatario, in cui sollecitiamo la Regione Veneto e Zaia a farsi parte attiva nel contrasto ai cambiamenti climatici, anziché limitarsi a battute infelici di qualche esponente della sua Giunta”. A dirlo è Andrea Zanoni, consigliere del PD a Palazzo Ferro Fini e vicepresidente della commissione Ambiente, che domani sarà a Roma per l’incontro ‘Dichiarazione dello stato di emergenza ambientale e climatica in Italia’ in programma alle 11.30 presso la Sala dei Caduti di Nassirya a Palazzo Madama, a cui parteciperanno il segretario nazionale dem Nicola Zingaretti, il presidente del gruppo al Senato Andrea Marcucci e i due capigruppo della commissione Ambiente e Territorio, rispettivamente a Palazzo Madama e Montecitorio, Andrea Ferrazzi e Chiara Braga.

 

“Le due mozioni – ricorda Zanoni – sono ancora in attesa di essere discusse in aula. Nella prima si chiede alla Regione di adottare misure per un forte rilancio delle politiche energetico-ambientali, puntando sull’efficienza energetica e promuovendo le fonti rinnovabili, favorendo la rigenerazione energetica degli edifici, contrastando il consumo di suolo e riducendo il consumo di carburanti inquinanti come benzina e gasolio. Nella seconda, invece, sollecitiamo uno studio di fattibilità sulla riforma della fiscalità regionale in merito alla tassazione delle attività nocive per il clima, diminuendo il peso della tassazione sul lavoro e incrementando quella sul consumo di risorse ambientali, passando anche per l’abolizione di quei sussidi dannosi per l’ambiente, ad esempio per le centraline idroelettriche proliferate in Veneto negli ultimi anni”. 

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