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Comunicato stampa Zanoni (PD): “Dalla collega Rizzotto accuse senza senso: se parliamo di regole guardi al suo ruolo di presidente di Commissione”

Venezia, 28 aprile 2021

“Anziché lanciare accuse ai limiti dell’insulto, la collega Rizzotto faccia un bell’esame di coscienza. Avrà modo di riflettere su alcuni fatti anomali nella conduzione della commissione Ambiente che oggi presiede: per gli esempi c’è soltanto l’imbarazzo della scelta”. Così Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico replica all’esponente leghista, presidente della Seconda commissione. “Le ricordo che nella seduta di giovedì scorso ha impedito di parlare a una funzionaria della Giunta regionale per rispondere alle domande dei consiglieri. Nella stessa seduta ha illustrato un suo Pdl che ha voluto votare in ogni modo, contro qualsiasi logica perché presentato appena tre giorni prima, calpestando il bon ton istituzionale. Una cosa mai vista prima in Consiglio. Ma non solo: è sempre lei ad aver negato, con motivazioni risibili,  l’audizione del responsabile del settore Cave sul progetto di scavo sottofalda a cava Morganella, richiesta da tutti i rappresentanti dell’opposizione. E a proposito di questo progetto è ancora lei ad essersi letteralmente fiondata dai sindaci a raccontare la balla che non si poteva fermare l’autorizzazione perché prevista dalla vecchia legge; dando pure risalto sui social dell’incontro con il primo cittadino di Ponzano Veneto. Che dire poi degli Odg della Commissione costellati dei progetti di legge dove come primo firmatario troviamo la consigliera Rizzotto?”.

 

“Trovo infine singolare che mi attacchi per l’intervento accalorato in aula sui ritardi nelle risposte alle interrogazioni e alle richieste di accesso agli atti: è la Giunta a non rispettare le regole e non fare il bene dei veneti. Ieri ho sollevato per l’ennesima volta il problema, con particolare riferimento a una richiesta di documentazione sulle casse di espansione sul Piave, risalente al 7 gennaio e ancora senza risposta, nonostante un primo sollecito inviato il 16 aprile e un secondo fatto lunedì scorso, il 26, quasi quattro mesi di attesa quando la legge prevede al massimo 30 giorni. Sulle interrogazioni i numeri parlano da soli: alla data del  30 marzo scorso su 93 interrogazioni ben 60 erano in attesa di risposta, praticamente due su tre; mentre per 47 sono anche scaduti i termini previsti dal regolamento. È così, lo chiedo alla collega Rizzotto, che si rispetta il lavoro dell’opposizione e il ruolo dell’assemblea legislativa del Veneto?”.

 
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