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Zanoni: “Mose, servono controlli: la Giunta non può lavarsene le mani”

“Lo studio del Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche, ha confermato le nostre preoccupazioni sugli effetti negativi del Mose: la Giunta non può lavarsi le mani sulle pesanti conseguenze che l’opera avrà sulla laguna”. Interrogazione dei consiglieri del Partito Democratico Andrea Zanoni, Piero Ruzzante e della consigliera della Lista Moretti Presidente Cristina Guarda in cui sollecitano la Regione a garantire un controllo costante sulla realizzazione del Mose.

“Nel progetto era stimato un abbassamento del terreno di otto centimetri in un secolo, previsioni che sono state smentite. Nello studio del Cnr si evidenzia come nelle tre bocche di porto interessate dai lavori del Mose quell’abbassamento è già stato raggiunto nel giro di due anni. A questo – sottolinea Zanoni – si aggiunge l’innalzamento dei mari: un mix di fattori che desta preoccupazione anche nell’ottica dello sprofondamento dei cassoni di calcestruzzo depositati sui fondali delle bocche di porto e dei possibili, diversi assestamenti che i cassoni potrebbero subire tra loro. Inoltre uno dei più autorevoli esperti idraulici, il professor Luigi D’Alpaos dell’Università di Padova, ha lanciato un altro allarme: i lavori del Mose hanno trasformato la laguna e cambiato le correnti, aumentando la velocità dell'acqua e l'erosione, a volte modificando la direzione delle maree”.Tutti elementi, spiega il consigliere del Pd, “che fanno aumentare i dubbi sulla funzionalità e la sicurezza dell’opera”. Da qui l’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere “se, nell’ambito delle sue competenze in materia di salvaguardia della laguna di Venezia, garantirà controlli e monitoraggi sugli effetti negativi legati alla realizzazione del Mose”.

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