L’eurodeputato Andrea Zanoni invita le autorità russe a rilasciare immediatamente i 30 attivisti di Greenpeace arrestati per aver manifestato contro le perforazioni petrolifere nell’Artico. “Manifestare pacificamente è un diritto universale, soprattutto per salvare l’ecosistema e l’intero pianeta”
“Le autorità russe rilascino immediatamente gli attivisti di Greenpeace arrestati e detenuti in custodia cautelare per aver manifestato contro la perforazione petrolifera nell’Artico da parte della multinazionale Gazprom. Massima solidarietà a questi 30 ragazzi e profonda stima per il loro impegno. La Russia rispetti il sacrosanto e universale diritto di manifestare pacificamente, a maggior ragione per proteggere l’ambiente in questo caso dalle perforazioni nell’Artico che mettono a repentaglio un’area vitale per l’ecosistema e l’intero pianeta”. E’ il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, all’arresto dei 30 attivisti di Greenpeace tuttora detenuti in Russia.
Gli attivisti sono stati arrestati il 19 settembre per aver protestato pacificamente a bordo dell’Artic Sunrise contro l’esplorazione petrolifera della Gazprom. 22 rimarranno in custodia cautelare per 2 mesi, mentre altri 8 saranno riascoltati dopo 3 giorni di detenzione. Tra di loro un italiano, Cristian D’Alessandro, 31 anni, originario di Napoli.
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