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Zanoni: “Impianto a biomasse di Pederobba, il sindaco doveva schierarsi a fianco dei cittadini e fare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato”

“Le battaglie si possono vincere o perdere, ma un sindaco per difendere la propria gente le deve fare comunque, anziché alzare subito bandiera bianca. Altrimenti cambi mestiere”. Giudizio netto del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni nei confronti del sindaco di Pederobba, Marco Turato, sulla questione dell’impianto a biomasse della Gasrom che sorge a Pederobba, nel cuore della Valcavasia, ai confini con Cavaso e Monfumo.

“Il primo cittadino ha scelto di non ricorrere al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar. È grave che la Giunta abbia lasciato scadere i termini senza, oltretutto, che ci sia stato un confronto con i cittadini e il Consiglio comunale – aggiunge l’esponente democratico – Si tratta di un impianto che avrà un impatto importante sull’ambiente e sul territorio: verranno bruciate 18 tonnellate al giorno di legna vergine, lavorazioni verdi e scarti agricoli per 15 anni. Inoltre, come denunciato dal coordinamento ‘Aria che voglio’, ci sono troppi punti ancora oscuri: la ditta non ha presentato un Piano di approvvigionamento in cui si quantificano le disponibilità locali di biomasse, né l’estensione del bacino di raccolta, con il rischio che arrivi combustibile dall’origine incerta. Infine non c’è chiarezza sulla sostenibilità finanziaria e la convenienza economica dell’opera. Il tutto in un comune come quello di Pederobba dove è già in funzione un altro impianto a biomassa e vi è anche la presenza del cementificio ovvero dove le emissioni in atmosfera originate dai tre impianti si sommano”.

“Tutto questo sarebbe dovuto bastare al sindaco per andare avanti in questa battaglia per l’ambiente a fianco dei suoi cittadini – conclude Zanoni – Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è già stata condannata nel dicembre 2012 dalla Corte di giustizia europea per violazione della Direttiva Ue sulla qualità dell’aria e nel luglio 2014 è stata aperta una nuova procedura di infrazione. E le cose non sono certo migliorate in questi mesi, perciò la decisione del primo cittadino di Pederobba è, oltre che sbagliata, incomprensibile”.

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