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Zanoni e Bigon (PD): “La Lega è una calamità per le aree naturali del Veneto: no alla scure sul Parco della Lessinia e alla cattura di lepri nella fascia protetta del Parco del Sile”

Venezia, 15 gennaio 2020

“No alla scure sul Parco della Lessinia che taglia importanti aree naturalistiche come i vaj e no alla cattura delle lepri all’interno dell’area protetta del Parco del Sile: la Lega si conferma una calamità per la natura nella nostra regione”. Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, consiglieri del Partito Democratico si scagliano contro il progetto di legge sul taglio del Parco della Lessinia e sulla autorizzazione del nuovo presidente dell’ente Parco a cinque ‘retate’ di lepri dal 19 gennaio al 2 febbraio a Piombino Dese, Vedelago, Istrana, Treviso e Roncade.

 

“In queste aree la fauna selvatica dovrebbe essere protetta, non catturata per poi liberarla in territori gestiti dai cacciatori: è un fatto gravissimo, a maggior ragione perché mancano sia il necessario parere dell’Ispra sia la Vinca”, denuncia il vicepresidente della commissione Ambiente Zanoni che evidenzia quanto la pratica sia dannosa, soprattutto in questo periodo dell’anno: “Mi è stato segnalato addirittura da alcuni cacciatori indignati: le lepri già da gennaio si accoppiano e pertanto nelle reti verrebbero maneggiate delle femmine gravide, con tutti i rischi che ogni persona di buonsenso può facilmente immaginare. Una pratica che di solito viene effettuata nelle zone di ripopolamento, mai nei parchi e mai oltre i primi giorni di gennaio, proprio per evitare di procurare aborti alle lepri stressate dalla cattura con le reti, dalla manipolazione dei cacciatori e dal trasporto in casse di legno. Che bisogno c’è di una crudeltà simile?”, domanda Zanoni che aggiunge: “In periodo di caccia aperta portare centinaia di persone che percorrono rumorosamente a rastrello il parco per la battuta alle lepri significa far fuggire tutti gli uccelli migratori per la felicità delle doppiette, già avvisate del fatto, pronte ad approfittarne ai confini dell’area tutelata”. 

 

 “Un tentativo del genere era stato scongiurato sei anni fa, anche grazie all’intervento della Procura di Treviso su denuncia della Lav. Adesso il nuovo presidente del Parco, di nuova nomina, ci riprova, confermando di essere inadatto al ruolo visto che si era già contraddistinto per le sue posizioni ‘singolari’ alcuni mesi fa, quando dichiarò apertamente che bisognava allentare i vincoli urbanistici del Parco. Quando si dice l’uomo giusto al posto giusto”, ironizza Zanoni. “Oggi ho incontrato sia il presidente che alcuni funzionari presso la sede del Parco e, alla luce dei precisi contenuti delle vigenti normative come le leggi nazionale, la 157/1992, e regionale sulla caccia, la 50/1993,  la Direttiva ‘Habitat’ e la Direttiva ‘Uccelli’, del fatto che non c’è un’istruttoria che quantifica i presunti danni delle lepri, che manca il parere dell’Ispra e pure la Valutazione di incidenza ambientale prevista per i siti di Rete Natura 2000, ho chiesto loro di sospendere queste autorizzazioni per autotutela”

 

“Purtroppo la Lega è una sciagura per la natura nella nostra regione. Domani in aula daremo battaglia in Seconda commissione dove è prevista l’approvazione della legge sul Parco della Lessinia – concludono Zanoni e Bigon – ascolteremo da un lato le associazioni ambientaliste che hanno sottoscritto un documento contro la scure sull’area protetta, e sono ben 107, dall’altro i sindaci leghisti che compattamente vogliono massacrare il Parco per far entrare i cacciatori ed eliminare i vincoli urbanistici che finora hanno fermato le colate di cemento che nel resto del Veneto hanno già massacrato il territorio”.

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