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Zanoni denuncia in Europa la discarica CO.VE.RI. di Casale sul Sile (TV)

L’eurodeputato Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea sulla possibile violazione della normativa comunitaria ambientale della discarica di Lughignano di Casale sul Sile (TV). «Potrebbero essere state sottostimate le conseguenze negative sull’ambiente»

 

«La Commissione contatti le autorità locali italiane per verificare eventuali violazioni della normativa UE  e la regolarità della consultazione ambientale svoltasi sulla discarica CO.VE.RI. di Lughignano di Casale sul Sile (TV), presumibilmente affetta da violazioni della normativa comunitaria ambientale comportanti la sottostima delle conseguenze negative sull’ambiente che l’impianto potrebbe andare a produrre». Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea.

 

Il 24 aprile 2013, la Commissione V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) della Regione del Veneto, organo competente per la consultazione in materia di adempimenti ambientali, ha espresso parere favorevole in merito al progetto di realizzazione di una discarica per rifiuti speciali a Lughignano di Casale sul Sile. Il progetto, presentato da un consorzio di imprese, riguarda la realizzazione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle stesse nei rispettivi impianti produttivi e di recupero; la capacità di stoccaggio complessiva prevista è pari a circa 315.000 metri cubi di rifiuti, equivalenti a 320.000 tonnellate.

 

«La valutazione dell’impatto ambientale sulla base della quale è stato formulato il parere della Commissione V.I.A. risalirebbe al 2006, e si baserebbe sul S.I.A. (Studio Impatto Ambientale) presentato dal consorzio proponente nel 2005 – ha spiegato Zanoni – Il parere, pertanto, avrebbe avuto a oggetto il solo progetto preliminare, che ha successivamente subìto numerose modifiche e integrazioni. Secondo la giurisprudenza della Corte di Giustizia CE, qualora il diritto nazionale dello Stato membro preveda che il procedimento di autorizzazione di un progetto si articoli in più fasi, nel caso in cui la valutazione dell’impatto ambientale possa essere effettuata esclusivamente nel corso della fase iniziale del procedimento, e non nel corso di una fase successiva, vi sarebbe contrasto con quanto previsto dalla direttiva “VIA” 85/337/CEE (ora 2011/92/UE)».

 

L’impianto, inoltre, verrà realizzato a ridosso del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, area tutelata quale SIC (ai sensi della direttiva «Habitat» 92/43/CEE) e ZPS (ai sensi della direttiva «Uccelli» 2009/147/CE). «Le pesanti interferenze ecosistemiche che l’opera potrebbe produrre non sono state tenute in considerazione alcuna nella formulazione di detto parere, nonostante i rilievi puntualmente formulati dall’Ente Parco Naturale Regionale del fiume Sile – ha concluso Zanoni – È opportuno quindi verificare la regolarità della consultazione ambientale svoltasi, perché potrebbe essere affetta da violazioni della normativa comunitaria ambientale comportanti la sottostima delle conseguenze negative sull’ambiente che l’impianto potrebbe andare a produrre».

 

BACKGROUND

 

Il progetto della discarica prevedrebbe 315 mila tonnellate di materiali in cinque anni, portati da una media di quindici camion al giorno. L’ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, con una nota del 19 febbraio 2013, ha sottolineato quanto segue: “il progetto della discarica CO.VE.RI, ipotizzata a poche centinaia di metri dal confine ovest e perimetro amministrativo del Parco, non ha mai considerato e valutato le pesanti interferenze ecosistemiche con il Parco Naturale Regionale del fiume Sile, causate sia da carenze progettuali generali che da immissioni dirette della rete idraulica interna alla discarica nella rete idrologica di campagna afferente il fiume Sile”.

 

L’iter amministrativo della VIA, secondo l’Ente Parco, “non ha mai considerato la presenza di un’area fragile e significativa come quella del Parco del Sile, disciplinata da un apposito Piano Ambientale che governa un ampio territorio composto da 11 Comuni e 3 Province. Le carenze progettuali e le interferenze osservate vengono puntualmente descritte e restituiscono un quadro generale di potenziale e grave alterazione delle principali componenti naturali del Parco, istituito con legge Regionale 28.01.1991, numero 8, per tutelare il suolo, il sottosuolo, la flora, la fauna e l’acqua oltre a proteggere e valorizzare il bacino idrografico del Sile nella sua funzione di risorsa idropotabile”.

 

L’11 luglio 2013, la Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare ha approvato (48 voti a favore e 15 contrari) la relazione “sulla proposta di direttiva del Paramento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati” (ad esempio autostrade, discariche, cave, ponti, cementifici e inceneritori) di cui è relatore per il Parlamento europeo l’eurodeputato ALDE Andrea Zanoni. Il testo finale ha visto l’approvazione delle proposte presentate da Zanoni volte a rafforzare la tutela ambientale della Direttiva.

 

 

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