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Zanoni, Bigon (PD) e Guarda (Europa Verde): “Solidarietà alle guardie Enpa aggredite: i controlli non possono gravare solo sui volontari”

Venezia, 18 gennaio 2021

“Il pestaggio delle guardie Enpa sul’Altopiano di Asiago è gravissimo. Esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà, aggiungendo però anche la preoccupazione: l’attività di controllo non può ricadere esclusivamente sui volontari”. A dirlo i consiglieri del Partito Democratico Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon insieme alla collega di Europa Verde Cristina Guarda, a proposito di quanto accaduto in un’azienda agricola di Camporovere di Roana, dove due guardie zoofile sono state aggredite e picchiate, durante un controllo per quattro cani tenuti alla catena; i proprietari hanno poi cercato di aizzargli contro anche gli animali, finiti in strada col rischio di essere investiti. “È inammissibile essere malmenati semplicemente perché si sta svolgendo il proprio lavoro. Ricordiamo che legare i cani alla catena è una pratica vietata dalla legge regionale fin dal 2014 e non era neanche la prima volta, come risulta da un’ispezione di alcuni mesi fa”.

“Dopo questo episodio – racconta Zanoni – ho parlato con l’ispettore regionale delle guardie Enpa che mi ha segnalato come nella zona dell’Altopiano ci siano purtroppo tante violazioni alla legge sugli animali d’affezione e casi di maltrattamento; la pratica di tenere i cani alla catena è purtroppo molto diffusa. Ma in un territorio del genere è una crudeltà ancor più grave: con temperature a 10 gradi sotto zero, se non hanno un rifugio protetto rischiano anche di lasciarci la pelle”.

“La sindaca – è  l’appello dei tre consiglieri di opposizione – faccia rispettare le norme e attui un servizio di controllo e vigilanza tramite la polizia municipale, in collaborazione con i veterinari della Ulss, non possono fare tutto i volontari. E anche la Regione dovrebbe essere al loro fianco, con atti concreti.  Contribuiscono alla difesa della legalità, nel campo degli animali d’affezione così come della tutela della fauna selvatica, della caccia e delle pesca. Invece vengono sistematicamente snobbati, frenati con provvedimenti assurdi,  se non umiliati, vista la costante bocciatura dei nostri emendamenti per aiutarli a svolgere funzioni fondamentali per l’intera collettività e certi provvedimenti tesi sempre a limitarne l’operato. Ben diverso il trattamento riservato al mondo venatorio: negli ultimi tre anni alle associazioni sono arrivati la bellezza di 900.000 euro, oltre a una decina di leggi cucite su misura”.

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