ANDREA

ZANONI

Consigliere Regionale

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Zanoni a Verona per il convegno sullo stato delle acque

Sabato 1 febbraio, alle 9.00 presso la Sala Ater in Piazza Pozza a Verona, l’eurodeputato PD Andrea Zanoni interverrà al convegno su “Lo stato delle acque in Provincia di Verona”, organizzato dalla sezione di Verona di Legambiente, dall’associazione Terra Viva e da Il Carpino, associazione di promozione sociale. «La salubrità delle acque sia superficiali che sotterranee è una delle mie battaglie sia in Italia che in Europa perché è in strettissima connessione con la salute dei cittadini. Purtroppo per interessi superiori viene troppo spesso sacrificata con rischi enormi per la qualità della vita e per la preziosa biodiversità»

 

 Sabato 1 febbraio 2014, alle 9.00 presso la Sala Ater in Piazza Pozza (di fronte alla Basilica di San Zeno) a Verona, l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI, Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, interverrà al convegno su “Lo stato delle acque in Provincia di Verona”, organizzato dalla sezione di Verona di Legambiente, dall’associazione “Terra Viva” e da “Il Carpino”, associazione di promozione sociale.

 

 L’intervento dell’eurodeputato Zanoni è previsto alle 12.00. Il convegno inizierà alle 9.00 e a prendere la parola sarà Lorenzo Albi, Presidente Legambiente Verona che illustrerà una rassegna dei casi di inquinamento nelle acque sia superficiali che profonde a Verona e Provincia.

 

Seguiranno Mirco Meneghel, Geografo e Geologo dell’Università di Padova sul tema “Modello idrogeologico del sottosuolo, con particolare riferimento a Verona e provincia”; Maria Giovanna Braioni, Biologa, Professoressa senior dello Studium patavinum, Università di Padova e Michele Dall’O’, PhD Modellistica Matematica dei Sistemi Ambientali su “Rapporto fra inquinamento e tutela della biodiversità”; Mario Dal Grande di Acque Veronesi su “Il sistema di approvvigionamento provinciale, le variazioni nel tempo della qualità delle falde, i controlli dell’Ente Gestore, i punti di criticità; Marina Zuccaro dell’Agenzia Regionale per la Protezione e Prevenzione Ambientale Veneto (ARPAV) di Verona sull’ “Incidenza dei fitofarmaci nell’inquinamento delle acque sia superficiali che profonde”; Massimo Valsecchi, Direttore del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 su “I problemi di salute pubblica, i punti di criticità e le proposte di miglioramento”; Francesco Fatone, PhD Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona su “Sostenibilità tecnica, economica ed ambientale nel trattamento e gestione delle acque reflue”; Maria Beatrice Zanotti della Procura della Repubblica di Verona su “Leggi e regolamenti, responsabilità degli amministratori, dei privati, regole per l’uso privato con pozzi” .

 

Sono previsti, inoltre, interventi di associazioni, amministratori locali e esponenti dell’International Society of Doctors for Environment (ISDE).

 

««Sarà un importante occasione di scambio e confronto per fare il punto della situazione con docenti universitari, tecnici e dirigenti degli enti incaricati del controllo delle acque, magistrati e rappresentanti delle associazioni ambientaliste veronesi – ha sottolineato Zanoni – Il 16 settembre 2013 ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea denunciando la grave contaminazione da Tetracloroetilene (PCE) verificatosi nei comuni veronesi di Negrar, esattamente ad Ardizzano e San Vito e di Poiano, Quinto e Santa Maria in Stelle. Il 7 novembre 2013 il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik in risposta ha fatto sapere che a norma della Direttiva quadro sulle Acque si sarebbe dovuto individuare la fonte di contaminazione per eliminarla immediatamente e che gli Stati membri sono tenuti ad “indicare nei loro piani di gestione dei bacini idrografici le misure per migliorare lo stato delle acque”».

 

 Il 30 settembre 2013, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per denunciare la contaminazione delle acque potabili di trenta comuni veneti dopo la lettera appello di più di trenta medici italiani, gran parte membri dell’ISDE, che chiedevano di  avviare con urgenza un progetto di screening sanitario della popolazione residente. Il 22 novembre 2013, il Commissario Ue Janez Potočnik ha fatto sapere che la Commissione europea “indagherà circa le misure adottate per porre rimedio a questa situazione”.

 

 

BACKGROUND

 

Nel 2010 la Commissione europea aveva imposto agli Stati membri il monitoraggio della presenza di sostanze perfluoro-alchiliche per il biennio 2010 e 2011. Il 5 agosto 2013, l’eurodeputato Zanoni, con un’interrogazione alla Commissione europea, aveva chiesto la pubblicazione dei risultati del monitoraggio e di arrivare quanto prima a regolamentare a livello Ue la presenza di tali sostanze nell’acqua potabile.

 

L’11 ottobre 2013, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik aveva risposto che “la Direttiva sull’acqua potabile non stabilisce valori limite per il contenuto di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) ma lascia agli Stati membri il compito di fissarli qualora sia necessario per tutelare la salute umana” pertanto “la presenza di PFAS nell’acqua potabile è soprattutto un problema locale che dovrebbe ridursi nel tempo per effetto della richiamata legislazione e dello sviluppo di linee guida negli Stati membri”.

 

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