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Zanoni (PD): “Sulla cannabis sparata di Salvini per distogliere l’attenzione dai problemi della Lega. I sindaci non lo seguano sul terreno della propaganda, servono azioni di prevenzione contro le vere dipendenze”

Venezia, 10 maggio 2019 – “Viste le difficoltà della Lega, tra promesse non mantenute, guai giudiziari e amicizie pericolose, Salvini si inventa un nuovo nemico per distrarre l’opinione pubblica: adesso tocca ai negozi di cannabis light, in attesa che con la bella stagione riprendano gli sbarchi di migranti e possa tornare a sparare sul suo bersaglio preferito. Stupisce che ci siano sindaci, come Conte a Treviso o il suo collega Rucco a Vicenza che lo seguano su questo terreno. Loro dovrebbero sapere quali sono i veri problemi del territorio: chiudere degli esercizi che vendono prodotti assolutamente legali non è certo una priorità, anzi è controproducente”. A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni che torna sulla promessa del ministro dell’Interno e leader del Carroccio di mettere i sigilli ai cosiddetti ‘cannabis shop’.

 

“Chi fa il furbo è giusto che paghi, ma è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio. E non si può impedire a un imprenditore di vendere sostanze che non hanno effetti stupefacenti, come stabilito dal ministero della Salute, non dal congresso della Lega a Pontida. Questo mentre siamo alle prese con il nuovo boom dell’eroina, soprattutto tra i giovanissimi, tagliata con chissà quali sostanze e venduta a prezzi stracciati dalle mafie per allargare il mercato. All’opposto ci sono studi che dimostrano come la legalizzazione della cannabis light con l’apertura di negozi abbia portato a una riduzione tra l’11% e il 12% dei sequestri di marijuana illegale e dell’8% della disponibilità di hashish. Secondo i calcoli effettuati su 106 Province, i ricavi perduti dalle organizzazioni criminali ammontano a circa 200 milioni di euro all’anno. Da ministro dell’Interno e tutore della legalità dovrebbe riflettere su questi numeri”.

 

Ma ci sono anche altre cifre sottolineate dal consigliere regionale Zanoni: “In Italia ci sono 1500 aziende di trasformazione e distribuzione con diecimila addetti a cui si aggiungono 800 partite iva agricole specializzate e un giro d’affari di quasi sette miliardi di euro. Tutto legale. È un settore in crescita, anche perché la canapa ha mille usi può diventare stoffa così come olio terapeutico o addirittura laterizi ecologici. Davvero Salvini sente il bisogno di creare nuovi disoccupati, come ha già fatto con il suo Decreto Sicurezza? Quanto ai sindaci – aggiunge in chiusura – se vogliono fare un’opera seria di prevenzione, i mezzi sono altri. Penso per esempio a Treviso: perché Conte non chiede il ripristino dei programmi dell’Ulss della Marca, cancellati da un paio d’anni?”.

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