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Zanoni (PD): “Sensibilità chimica multipla, la Regione non stanzia le risorse e il Centro per la cura resta solo sulla carta”

“Ci è voluto un anno per rispondere che i soldi non ci sono e che quindi il Centro per la cura della Sensibilità chimica multipla (Mcs), nei fatti, è solo sulla carta, abbandonando a se stesse le vittime di questa patologia. È evidente che si tratta dell’ennesima incompiuta del presidente Zaia”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico replica così alla risposta ricevuta a proposito dell’interrogazione presentata con la collega del Movimento Cinque Stelle Patrizia Bartelle addirittura nel dicembre 2016.

“A ottobre di due anni fa, la Regione individuava come centro di riferimento per il Veneto l’Azienda Ospedaliera di Padova, a distanza di 1300 giorni dall’approvazione in Consiglio della delibera (era il 5 marzo 2013) con cui riconosceva la Sensibilità chimica multipla come patologia rara. Di fatto però la legge è rimasta lettera morta, con buona pace delle persone affette da questa malattia dovuta all’uso di sostanze chimiche nell’edilizia, nell’abbigliamento e soprattutto nell’agricoltura”.

“Infatti – ricorda ancora Zanoni – dovranno essere ridefinite le schede di dotazione ospedaliera e territoriale, cosa che non è ancora stata fatta, poiché, come ha ribadito nella risposta l’assessore Coletto, la programmazione regionale in materia sanitaria è stata prorogata fino al 31 dicembre 2018. E, al momento, i soldi non ci sono. L’assessore ha scritto che utilizzare le risorse del Fondo sanitario regionale per attivare il Centro per la diagnosi e cura della Mcs comporterebbe un debito fuori bilancio. E così le vittime della Sensibilità chimica multipla saranno ancora costrette ad andare all’estero e pagare migliaia di euro per poter essere curate”.

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