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ZANONI

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Zanoni (PD) porta in Europa l’impianto di rifiuti di Noale (VE)

L’eurodeputato PD Andrea Zanoni presenta un’interrogazione alla Commissione europea sull’impianto di rifiuti speciali della “Cosmo” di Noale, denunciando il rischio di emissioni e di omessa valutazione dell’impatto cumulativo con un impianto a biogas. «L’Europa intervenga prima che sia troppo tardi e fermi questo scellerato progetto che potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini e l’ambiente».

 

 «La Commissione intervenga presso le autorità italiane per bloccare un progetto che potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini e il territorio, in spregio alle normative comunitarie ambientali». Lo chiede con un’interrogazione alla Commissione europea l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo.

 

 Nel 2013 la Regione Veneto ha autorizzato l’adeguamento tecnologico di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali nel comune di Noale (VE), in una zona a rischio idrogeologico e in prossimità di alcune aree tutelate come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) all’interno di “Rete Natura 2000”.

 

L’adeguamento approvato, che secondo il Consiglio Provinciale di Venezia rischia di comportare pericolose emissioni nell’atmosfera e lo sversamento di acque meteoriche nel vicino fiume Marzenego, comprenderebbe lo stoccaggio e il trattamento di 21.500 tonnellate di rifiuti, quasi metà delle quali composti da rifiuti speciali pericolosi.

 

 «Ascoltando le preoccupazioni dei comitati cittadini di Noale e Salzano (VE), l’autorizzazione sembrerebbe essere stata concessa senza tener conto che nell’area la stessa azienda, Cosmo Ambiente, avrebbe attivato nel 2011 un impianto di cogenerazione a biomasse da 995 kilowatt senza considerare il futuro impatto cumulativo di inquinamento dei due impianti – ha spiegato Zanoni – Nel semestre freddo del 2012, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) ha rilevato, a ridosso dell’impianto, una concentrazione media giornaliera di PM10 pari a 73 microgrammi per metro cubo e di Benzo(a)pirene pari a 3,2 nanogrammi per metro cubo, a fronte dei noti limiti pari rispettivamente a 50 microgrammi per metro cubo e 1 nanogrammo per metro cubo».

 

Il Consiglio Regionale del Veneto ha votato la mozione numero 188 del 19 settembre 2013 per chiedere alla Giunta regionale di sospendere l’autorizzazione e di adoperarsi per delocalizzare l’attività.

 

 «L’Italia è sotto procedura d’infrazione con una condanna della Corte di Giustizia UE pronunciata il 19 dicembre 2012 per le continue violazioni della Direttiva “Aria” 2008/50/CE – ha aggiunto Zanoni – Il Parlamento e la Commissione europei hanno fatto sapere che da studi e ricerche risulta che l’aria avvelenata è causa in Europa di circa 500 mila morti premature ogni anno. Chiedo alla Commissione europea di intervenire per valutare una situazione di rischio ambientale e sanitario, in particolare di verificare il rispetto della normativa comunitaria ambientale. A maggior ragione considerando che la concessione dell’autorizzazione interessa un’area caratterizzata da continui sforamenti dei limiti imposti dalla Direttiva “Aria”»

 

Venerdì 21 febbraio, alle 20.30, presso la Sala Convegni dell’Ospedale Calvi di Noale si terrà la presentazione della attività della ditta Cosmo Ambiente, patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Ambientali – Consulta dell’Ambiente del Comune di Noale, dal titolo “Il Gruppo Cosmo: presente e futuro progettuale di un’azienda in evoluzione”, moderata dal Presidente della Consulta dell’Ambiente Renato Damiani, con gli interventi di Martina Bano, Vice Presidente Consulta dell’Ambiente, dell’azienda Cosmo e del sindaco di Noale, Michele Celeghin. «Invito tutti i cittadini i comitati e coloro che hanno a cuore la propria salute e l’ambiente in cui vivono a partecipare per far sentire la propria voce», ha concluso Zanoni.

 

 BACKGROUND

 

La ditta Cosmo Ambiente aveva presentato in Regione la richiesta di autorizzazione al trattamento e stoccaggio di 9 mila tonnellate di rifiuti pericolosi. L’azienda ha sede in via Mestrina, al confine tra i comuni di Noale e Salzano (VE), in un’area sottoposta a vincolo ambientale attraversata dal fiume Marzenego.

 

Il progetto della società prevede di stoccare 21 mila 500 tonnellate di rifiuti, tra cui 9 mila 100 contenenti sostanze pericolose. In particolare, si tratterebbe di oltre 150 tipologie di rifiuti contenenti sostanze pericolose, come ceneri pesanti, scorie e polveri di caldaia e residue dal trattamento di fumi, fanghi di lavorazione, batterie al piombo e al nichel, cadmio, rifiuti della lavorazione dello zinco, acido solforico e solforoso, cloridrico e fluoridrico.

 

 A gennaio 2013, l’eurodeputato Andrea Zanoni aveva partecipato alla fiaccolata organizzata a Noale dal Comitato Ambiente Sicuro e Noale Ambiente per fermare l’ampliamento dell’impianto di trattamento e stoccaggio di rifiuti speciali e pericolosi.

 

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