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ZANONI

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Zanoni (PD): “Nel Trevigiano ancora stragi di pesci per scarichi illegali. Zaia combatta questi scempi ambientali ritirando i contributi alle aziende che avvelenano i nostri fiumi”

Venezia, 4 ottobre 2019

“Ennesima strage di pesci, questa volta nel torrente Ferrera dovuta agli sversamenti di pesticidi; ormai è una certezza nel periodo della vendemmia. Zaia continua a restare sordo di fronte all’allarme lanciato da sindaci e cittadini che sono esausti nell’inviare segnalazioni che trovano risposta sempre troppo tardi. La Regione quando pensa di mettere in campo una serie di controlli seri e magari pretendere indietro i contributi o stoppare nuovi finanziamenti, assai generosi, alle aziende vitivinicole protagoniste di simili comportamenti, che sono dei veri e propri crimini?”. È quanto dichiara Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente, in merito al nuovo episodio accaduto a Conegliano, documentato con un video su internet da un cittadino della zona.  “Nelle acque rese torbide da una schiuma biancastra, galleggiavano decine di pesci senza vita. È un film già visto troppe volte, uno degli effetti collaterali della monocoltura intensiva del Prosecco”.

 

“Nelle ultime settimane si sono registrati casi analoghi nel canale Piavon a Chiarano, probabilmente per delle botti lavate con la soda caustica e lungo il torrente Teva, tra Follo e San Giovanni nel comune di Valdobbiadene, con un’azienda vitivinicola segnalata per uno scarico abusivo. Già a settembre 2018 – sottolinea – avevo denunciato alla Giunta la gravità e l’insostenibilità della situazione, fiumi senza vita e falde acquifere piene di residui di pesticidi, presentando un’interrogazione in cui chiedevo maggiori controlli preventivi da parte di Arpav. La replica, arrivata soltanto il 5 febbraio, fu insoddisfacente perché al di là delle verifiche, fatte comunque in ritardo, mi venne ribadito che nelle disposizioni regionali di bando non è prevista alcuna sospensione della partecipazione per soggetti che abbiano avuto una condanna penale in ordine a reati ambientali. Un’altra interrogazione dello scorso dicembre, con allegato un lungo elenco di episodi avvenuti nel Trevigiano, oltre trenta, è invece sempre in attesa di risposta: sono passati dieci mesi!”.

 

“Zaia potrebbe e dovrebbe condizionare l’elargizione dei tanti contributi, gli ultimi annunciati solo due giorni fa dal suo assessore Pan e pari a cinque milioni e settecentomila euro nel prossimo biennio, al rispetto delle norme ambientali – il sollecito di Zanoni – Se avveleni i fiumi provocando stragi di pesci, inquini il suolo e la falda acquifera scatta il ritiro del finanziamento. Zaia tenga sempre ben presente che si tratta di soldi dei veneti, la Regione non sia complice. Occorre poi rafforzare le misure preventive, anche rimpolpando gli organici di Arpav considerando l’enorme quantità di aziende vitivinicole presenti nel Trevigiano e incrementando le sanzioni. Altrimenti i furbi continueranno a farla franca, a danno dell’intera collettività. È inaccettabile, per esempio, quanto accaduto a Mogliano: una multa di appena 166 euro per aver avvelenato  centinaia di pesci a causa di uno sversamento illegale di liquami nel canale Fossa Storta”. 

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