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Zanoni (PD): “Moria di pesci, continua la schiuma sui canali a Vedelago. Arpav è riuscita a individuare il responsabile dell’inquinamento? Interrogazione alla Giunta Zaia”

Venezia, 5  giugno 2017 –  “È stata individuato da Arpav il responsabile dell’inquinamento che ha provocato la moria di pesci nei corsi d’acqua di Vedelago?”. La domanda arriva dal consigliere del Partito Democratico Andrea Zanon che insieme alla collega della Lista Amp Cristina Guarda e a quella dei Cinque Stelle Patrizia Bartelle (i tre fanno parte del neonato intergruppo per la tutela di animali e natura) ha presentato un’interrogazione sul grave episodio accaduto venerdì 26 maggio: una grossa quantità di schiuma bianca fuoriuscita da uno scarico e finita nei canali di scolo che poi confluiscono nel fiume Sile, invadendo anche il manto stradale.

 “A lanciare l’allarme era stato il presidente del Consorzio di Bonifica Piave Giuseppe Romano, allertando i vigili del fuoco e l’Arpav di Treviso, che è intervenuta per un sopralluogo ed effettuare i prelievi – ricorda Zanoni elencando i fatti – Pochi giorni dopo, però, il 30 maggio la presenza di schiuma è stata notata dal sindaco di Vedelago Cristina Andretta nel corso d’acqua in via delle Vallie ad Albaredo. Personalmente ho potuto vedere alcune fotografie scattate in località Cagnole dove si notano numerosi pesci morti o comunque morenti e una grande quantità di schiuma bianca”.

 “Occorre fare luce su quanto accaduto: dal Sile, tutelato a Parco Naturale e parte della Rete Natura 2000, viene prelevata acqua a scopo irriguo per l’agricoltura e lungo il suo alveo ci sono allevamenti di trote. È evidente che questo inquinamento oltre a provocare danni all’ecosistema, rischia di compromettere numerose attività economiche della zona”, insiste il consigliere del Partito Democratico che non crede alla natura accidentale. “Diversi episodi identici nel giro di pochi giorni, mi sembra difficile sostenere questa ipotesi, tant’è vero che le segnalazioni con tanto di foto mi sono arrivate da parte di cittadini anche in merito ad un ultimo episodio di sabato 3 giugno”.

 “Per questo – prosegue Zanoni – chiediamo alla Regione se Arpav sia riuscita a individuare il responsabile, denunciandolo alla magistratura e, al tempo stesso, sia stato sequestrato lo scarico. Di fronte a episodi come questi la Giunta deve prendere una posizione forte, costituendosi parte civile nel processo e chiedendo il risarcimento per i danni ambientali e morali”.

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