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Zanoni (PD): “Ludopatia, la Regione individui gli esercizi assimilabili alle sale da gioco invece di lasciare da soli i Comuni di fronte a questa emergenza”

“La ludopatia in Veneto rappresenta una vera e propria emergenza, la spesa pro-capite è di 600 euro a testa annui, con punte di 1800 euro nella provincia di Treviso. Eppure a distanza di quattro mesi dall’approvazione del Collegato alla Legge di stabilità, la Regione non ha ancora individuato le tipologie degli esercizi da considerarsi assimilati alle sale da gioco, scaricando tutto sui Comuni”. Ad affermarlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta anche dalla collega Orietta Salemi e da Cristina Guarda della lista AMP.

“Le amministrazioni locali sono in difficoltà perché, in mancanza di un elenco certo, spetta a loro applicare le disposizioni, secondo quanto stabilito dall’articolo 54 della legge regionale 30 del 2016, individuando gli esercizi assimilabili. Ma così si viene a creare solo una grande confusione e una totale disomogeneità sul territorio. Questa incertezza, inoltre, incoraggia le richieste di apertura con un aggravio di ricorsi a carico dei Comuni”, continua Zanoni.

“Il tema del gioco d'azzardo e della ludopatia è fondamentale, per questo è importante intervenire in modo deciso senza fare scherzi o lasciare zone grigie, perché in ballo c'è la salute dei cittadini. Per questo – conclude il consigliere Zanoni insieme a Davide Quaggiotto, capogruppo dem in Consiglio comunale a Montebelluna – è necessario che la Regione individui al più presto le tipologie degli esercizi da considerarsi assimilati alle sale da gioco, attuando, dopo quattro mesi, il comma 3 dell’articolo 54 della legge regionale n. 30/2016”.

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