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Zanoni (PD): “La Regione dia piena attuazione alla legge sui malati affetti da sensibilità chimica multipla. Il caso di Paese è inaccettabile”

Venezia, 3 giugno  2017 – “La Regione sta facendo tutto il possibile per aiutare le persone affette da sensibilità chimica multipla?”. La domanda è del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni con specifico riferimento al caso di Gloria Ticò, la 36enne di Padernello di Paese (TV) affetta da tre anni da questa patologia, che si manifesta con una progressiva intolleranza nei confronti di sostanze chimiche. L’esponente dem ha presentato un’interrogazione in cui chiede se sia stata data piena attuazione all’articolo 12 della Legge regionale 2 del 2013 che riconosce questa malattia come patologia rara, individua i centri di riferimento per la cura e i criteri per l’esenzione dal ticket.
Una domanda che sorge praticamente spontanea visto che la signora Ticò si è dovuta rivolgere a una clinica londinese per avviare un percorso terapeutico di ‘desensibilizzazione’ che non viene eseguito in nessuna struttura italiana, né pubblica né privata, pagando di tasca propria. L’Ulss 2 Marca Trevigiana, infatti, ha respinto sia l’autorizzazione al trasferimento per cure all’estero, sia la compartecipazione alle spese, poiché secondo il Centro regionale di Padova questa pratica non sembrerebbe supportata da adeguati dati scientifici e la patologia non risulta inclusa tra i Livelli essenziali di assistenza (Lea).
Così, per iniziare questo percorso sperando di guarire, ha potuto contare non sull’aiuto delle istituzioni, ma di tanti cittadini che hanno avviato una raccolta fondi, permettendole di partire per Londra. In Veneto – denuncia Zanoni – abbiamo una Giunta che trova 300 milioni di euro dei cittadini per la Pedemontana che doveva essere pagata dal privato, altri 14 per un referendum propagandistico formalmente inutile, ma non riesce a stanziare qualche centinaio di euro per una persona malata che deve attraversare l’Europa per andarsi a curare, una cittadina che paga regolarmente le tasse. Ma perché deve essere la solidarietà dei cittadini a pagare le spese mediche di chi ha diritto all’assistenza sanitaria? Il diritto alla salute è inalienabile e sacrosanto. Non riesco nemmeno ad immaginare cosa significhi avere una malattia così invalidante in ogni azione quotidiana ed è inaccettabile che le istituzioni sanitarie di una società civile non riescano a dare risposte efficaci e concrete”.
“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata perché si faccia chiarezza sul punto, nella speranza di individuare delle modalità sanitarie che garantiscano il giusto e doveroso sostegno economico. È di salute che parliamo. E la salute dei cittadini è prioritaria e va salvaguardata. Situazioni come quella capitata alla signora Ticò – conclude Zanoni – sono semplicemente inaccettabili”.
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