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Zanoni (PD) e Guarda (AMP): “Alimenti contaminati da Pfas, Zaia prorogherà l’ordinanza sul divieto di consumo di pesce proveniente dalla zona rossa? Quali altre misure per tutelare la salute dei cittadini?”

Venezia, 27 giugno 2019

“Visto che la contaminazione da Pfas si è estesa al Po e anche alla luce del parere con le nuove soglie-limite stabilite ormai a dicembre dall’Agenzia europea della sicurezza alimentare, l’Efsa, come intende agire la Regione per tutelare la salute dei consumatori? Prorogherà e magari ‘allargherà’ l’ordinanza che prevede il divieto, fino al 30 giugno, di consumo di pesce pescato in 30 Comuni dell’area rossa?”. Le domande sono del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, vicepresidente della Commissione Ambiente e primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta anche dalla Collega Cristina Guarda (Amp).

 

“Tra pochi giorni l’ordinanza scade e la situazione in questi mesi non è certo migliorata, tanto che Zaia a marzo ha richiesto la proroga dello stato di emergenza nelle province di Vicenza, Verona e Padova per contaminazione da Pfas delle falde idriche. Ricordiamo – aggiungono – che l’Efsa ha drasticamente abbassato le soglie di assunzione tollerabile delle sostanze perfluoroalchiliche presenti negli alimenti: 80 volte in meno per i Pfos e addirittura 1700 per i Pfoa rispetto al parere del 2008. Inoltre lo scorso 26 aprile il commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile ha annunciato la decisione della Regione di portare alla Procura della Repubblica i dati sui rilevamenti delle acque del Po, che confermano livelli anomali di Pfas di nuova generazione.

 

Nel frattempo stiamo ancora aspettando i risultati analitici dei singoli campionamenti effettuati nel 2016/2017 su 1200 sostanze alimentari, vegetali e di origine animale: quando saranno resi noti? Ci sarà un’ulteriore campagna di monitoraggio? Inoltre, per tutelare la salute la Regione ha intenzione di adottare misure precauzionali relativamente al consumo di uova, fegato di suino  e pollame, dato che in precedenti analisi risultavano contenere i Pfas?”, chiedono gli interroganti Zanoni e Guarda, prima di tornare alla carica sull’ordinanza in scadenza domenica prossima: “C’è il rischio che in tutto il Veneto venga pescato, e quindi messo in tavola, pesce potenzialmente contaminato da una quantità di sostanze perfluoroalchiliche superiori ai limiti proposti da Efsa.

 

Zaia provveda quanto prima alla proroga, ma tenga in considerazione che, con le nuove soglie dell’Agenzia per la sicurezza alimentare, per il principio di precauzione l’area di divieto dovrebbe estendersi in ogni luogo interessato dalla contaminazione da Pfas, Po incluso”.

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