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Zanoni (PD): “Di inquinamento si muore, 90mila vittime premature ogni anno. Ma la Regione continua a guardare passivamente. Il Piano dell’aria è assolutamente inefficace”

“Gran parte del Veneto è come una gigantesca camera a gas, ma ancora attendiamo provvedimenti seri da parte della Regione. Di inquinamento si muore, in Italia si calcolano oltre 90.000 vittime premature ogni anno e l’emergenza smog ormai è diventata cronica. Il rapporto di Legambiente ‘Mal’Aria 2018’ su dati Arpa, evidenzia come tra le 10 città più inquinate ben tre siano in Veneto, una situazione grave che meriterebbe risposte adeguate”. È quanto afferma Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente e consigliere regionale del Partito Democratico, commentando il report dell’associazione ambientalista che mostra numeri poco lusinghieri per il Veneto.

 

“In Italia sono ben 39 le città fuorilegge per lo smog, ovvero quelle hanno superato la soglia limite degli sforamenti di polveri sottili, 35 giorni l’anno. E la nostra regione è purtroppo grande protagonista. Padova è al quarto posto, Venezia all’ottavo e Vicenza al decimo, ma se continuiamo a scorrere la classifica, tra le prime venti troviamo anche Treviso (18), Rovigo e Verona (entrambe ventesime). Finora c’è stata una generale sottovalutazione del fenomeno, non dimentichiamo però che l’Italia è a rischio sanzioni dall’Ue: dal 2014 siamo sotto procedura di infrazione per violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria, dopo essere stati condannati nel 2012”.

 

“In tutto questo non possiamo non sottolineare le responsabilità della Regione – chiude Zanoni – i dati di Legambiente e Arpa dimostrano come il Piano di risanamento dell’aria sia inefficace e inefficiente, lasciando la patata bollente ai sindaci senza una programmazione e un coordinamento da parte della Giunta che preveda misure omogenee su tutto il territorio. E i risultati sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Bisogna investire un po’ meno in viticoltura e in grandi opere come la pedemontana che sta prosciugando le casse regionali, e di più nel risanamento dell’aria rilanciando così il settore della green Economy con particolare riferimento alle fonti rinnovabili esenti da effetti collaterali come il fotovoltaico.”.

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