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Zanoni (PD): “Dalla sindaca di Paese solo diffamazioni. Confermo il bluff dell’amministrazione sul nuovo centro rifiuti, mi auguro che l’annunciato ricorso al Tar non sia una farsa”

 
Venezia, 28 maggio 2020
“Le affermazioni social della sindaca di Paese si addicono poco a chi ricopre un ruolo istituzionale, le ritengo diffamatorie e lesive del mio onore e della mia reputazione e perciò ho deciso di querelarla. Se non ha argomenti, almeno usi l’educazione: potrebbe prendere esempio dalle dirette H24 di Zaia”. È quanto annuncia il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni dopo il post su Facebook del primo cittadino Katia Uberti pubblicato oggi sulla questione del nuovo centro rifiuti.  “Nello svolgere il mio ruolo di consigliere mi sono sempre espresso con linguaggio appropriato, corretto e nel rispetto delle leggi, perciò considero lesive le parole della sindaca. Dunque ho dato mandato ai miei legali di querelare e procedere anche in sede civile per valutare una richiesta di risarcimento danni, che devolverò alle associazioni di volontariato che operano nel territorio di Paese. Non ho nessuna poltrona da difendere, sono sempre in movimento per il Veneto con incontri e sopralluoghi, ho invece una scrivania con pile di fascicoli su tematiche che stanno a cuore ai cittadini. Le do qualche numero sulla mia attività a Venezia, 100% di presenze nella commissione Ambiente di cui sono vicepresidente, 487 interrogazioni e 52 progetti di legge presentati, inoltre 718 fascicoli aperti su questioni venete. Ma quale poltrona! Amo il Veneto e il mio Paese perciò lavoro costantemente giorno dopo giorno, senza mai fermarmi, ferie comprese, altro che campagna elettorale!”.
 
Il casus belli riguarda l’impianto di trattamento di rifiuti speciali della ditta Futura che si farà nonostante la variante al piano degli interventi del Comune di Paese, approvata per stopparlo. “Avevo detto che quello dell’amministrazione era un bluff, una finta opposizione al progetto in quanto il Comune non ha il potere di bloccare con quelle modalità un’attività prevista dalla legge. È grave che un sindaco non lo sapesse.  La realtà è che, al di là degli annunci, non c’era grande preoccupazione come dichiarato al tempo dal consigliere comunale delegato all’Ambiente, Piccolotto: ‘Non c'è da creare apprensione, noi faremo tutti gli approfondimenti del caso. Ma, d’altro canto, il riciclo e l'economia circolare sono il futuro verso cui tendere’. Invece Paese è un’area satura, gli abitanti sono stanchi ed esasperati, ancora adesso dopo decenni periodicamente devono sopportare odori nauseabondi provenienti dalle discariche; non c’è ulteriore spazio per un’attività che arriva a trattare ben 60mila tonnellate annue di rifiuti e porterà ulteriore traffico nelle strade cittadine. E in tutto ciò non è escluso che i residenti possano anche subire ripercussioni negative dal punto di vista economico con il deprezzamento delle proprie case”. 
 
“Gli slogan e i buoni propositi non bastano più – ribadisce Zanoni – Adesso aspetto la sindaca al varco. Si legga le osservazioni presentate da associazioni e cittadini contro questo progetto, troverà utili motivi per impugnare al Tar l’autorizzazione della Provincia. Se non è sicura, sono disponibile a incontrarla oltre che in Tribunale pure in Comune, e ad offrirle una consulenza gratuita su come difendere seriamente l’ambiente e gli abitanti di Paese. Anche perché non sarebbe la prima volta che, dopo avermi attaccato, segue i miei consigli. Ricordo il recente caso della costituzione di parte civile nel processo contro Cosmo Ambiente per i rifiuti di cava Campagnole. In questi anni di amministrazione leghista Paese sembra abbandonato a se stesso, un luogo dove tutti fanno i propri comodi. Basti pensare agli 11.000 camion di rifiuti arrivati illegalmente proprio a cava Campagnole e scoperti solo grazie alla Procura distrettuale Antimafia di Venezia”.
 
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