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Zanoni (PD): “Cerva salvata ad Auronzo di Cadore: fare chiarezza su soccorsi, cure e decesso. Bottacin vada oltre i post su Facebook”

Venezia, 26 gennaio 2021

“Si faccia chiarezza sulla cerva morta dopo essere stata recuperata nel torrente Ansiei ad Auronzo di Cadore: è stata visitata e ha ricevuto cure adeguate da parte di un veterinario? Poteva essere salvata?”. A chiederlo, annunciando anche un’interrogazione, è il consigliere regionale del Partito Democratico a proposito dell’episodio accaduto domenica scorsa ad Auronzo di Cadore. “Purtroppo la storia raccontata su Facebook dall’assessore Bottacin, dove lodava il soccorso della Protezione Civile, non ha avuto un lieto fine, perché l’animale poi è morto in circostanze oscure. È un episodio su cui va fatta piena luce, viste le testimonianze di alcuni abitanti della zona che hanno scaldato la cerva, avvolgendola con delle coperte: l’animale, stremato per la fame e il freddo, dopo essere stato tirato su dal torrente non era ferito e si reggeva in piedi. Chi l’aveva accudito si è poi assentato per andarsi a cambiare, nel frattempo l’animale è sparito e quando i residenti sono tornati, sulla neve non restava che una scia di sangue. Cosa è successo? Mi chiedo se la procedura seguita è quella corretta: è legittimo che lo stato di salute di un animale selvatico venga valutato senza la presenza di un veterinario e che l’eventuale soppressione sia effettuata da altri? i dubbi di Zanoni.

 

“Sul sito della Provincia di Belluno – insiste – c’è una pagina dedicata al Recupero fauna selvatica, funzione svolta dalla Polizia provinciale, che consiste nella ‘raccolta di animali feriti, menomati, denutriti o morti e del trasporto presso una struttura specializzata nelle cure veterinarie, nel ricovero e nella riabilitazione’. Qual è la struttura preposta? Viene effettivamente attuato quanto è messo nero su bianco oppure è soltanto una dichiarazione d’intenti? Invito ad interessarsi del fatto l’assessore Bottacin, solerte nell’aver dato la notizia del salvataggio finito male: faccia luce su quello che è successo dopo e sul perché, non è sufficiente un post per prendere ‘like’ su Facebook. Ho ricevuto numerose segnalazioni su questo triste episodio: telefonate di gente in lacrime, singoli cittadini, residenti di Auronzo, consiglieri comunali, amanti degli animali e associazioni di tutela dell’ambiente arrabbiati per l’accaduto. Su questo fatto, e non solo, presenterò una interrogazione, che sottoporrò anche ai colleghi: dobbiamo capire cosa sta succedendo, troppo spesso da tutta la regione arrivano segnalazioni del genere, che mettono in discussione il funzionamento dei Centri recupero fauna selvatica in Veneto, sui quali a fine 2020 abbiamo depositato ben due interrogazioni ancora senza risposta”.

 

In allegato una foto dell'animale soccorso domenica ad Auronzo di Cadore

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