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Zanoni (PD): “Ancora fogli di cera con pesticidi e acaricidi: la Regione tuteli la salute pubblica e gli apicoltori”

Venezia, 10 luglio 2020
“Ancora una volta una brutta sorpresa per gli apicoltori aderenti al progetto Cerapi: come già accaduto negli anni scorsi sono stati distribuiti dei fogli cerei contenenti acaricidi e pesticidi tanto che l’associazione Apimarca, che ha oltre 400 aderenti, li ha restituiti: conterrebbero infatti sostanze non ammesse nell’Unione Europea, con rischio sanzioni in caso di controlli, e in quantità tale da non garantire il benessere animale. La Regione ha effettuato delle analisi per verificare che fosse tutto in regola e tutelare la salute pubblica e gli apicoltori?”. È quanto torna a chiedere Andrea Zanoni, vicepresidente della commissione Ambiente e consigliere del Partito Democratico, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta da tutto il gruppo, a proposito del nuovo progetto della Giunta, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che ricalca e amplia quanto già fatto nel 2018 e 2019 sui rischi derivanti dall’impiego o dal riciclo di favi e cere contaminati da pesticidi.
 
“Ciò che non è cambiato è la presenza di fogli (la sottile lamina di cera d’api sui cui  lati vengono stampate le impronte delle celle da operaia per poi costruire le celle esagonali) contaminati Le analisi di Apimarca hanno infatti evidenziato non solo la presenza di acaricidi (Cumafos e Flumetrina su tutti) e pesticidi (Chlorpyriphos-ethyl e Piperonyl butoxide), ma anche di sostanze estranee alla cera d’api come idrocarburi di paraffina (0,8%), acido palmitico (0,6%) e acido oleico (0,2%). Come fa notare Apimarca,  che ha inviato una lettera direttamente a Zaia motivando la restituzione dei fogli, verrebbe messo a rischio il lavoro fatto finora, frutto di anni di ricerca e impegno per l’eliminazione degli agenti inquinanti. Avevo già denunciato il caso nel 2018, con  un’interrogazione in cui chiedevo come mai i prodotti rifiutati da Apimarca fossero comunque stati redistribuiti ad altre associazioni; mentre lo scorso anno ne avevo presentata una sulla mancata  ricerca della presenza di propargite sui 12 lotti di fogli cerei da nido utilizzati. E purtroppo non c’è due senza tre. È paradossale che un progetto nato per monitorare i pesticidi che le api portano dentro all’alveare assieme alle sostanze utili per creare le celle di cera, contribuisca a distribuire dentro agli alveari degli apicoltori veneti delle cere contenenti proprio pesticidi e altre sostanze estranee alla cera.  Ed è avvilente vedere ancora tanta superficialità da parte della Regione, sia nei confronti della salute pubblica che dei soldi dei contribuenti”.
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