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Zanoni (PD): “A Trevignano ennesima morte sul lavoro. La Regione passi dagli slogan ai fatti: servono controlli e sanzioni, gli Spisal devono essere potenziati”

Venezia, 15 aprile 2019

“In Veneto si continua a morire di lavoro. Oggi l’ennesima vittima, per una triste classifica in costante aggiornamento: erano ben 14 a fine febbraio, il numero più alto d’Italia. Cos’ha intenzione di fare la Giunta sul versante della prevenzione? Gli impegni sono stati messi nero su bianco, i risultati però non si vedono”. Così Andrea Zanoni commenta l’ennesimo incidente sul lavoro, costato la vita a un operaio 42enne di Quarto d’Altino, schiacciato da una ruspa all’interno dell’azienda Agrifung a Musano di Trevignano, in provincia di Treviso.

 

“Ormai non siamo di fronte a un’emergenza, ma a un dato strutturale e servono fatti concreti per fare un’inversione di rotta. La scorsa estate Regione e parti sociali avevano siglato un accordo dove venivano fissati i primi interventi, tra cui l’assunzione, entro fine 2018, di 30 nuovi tecnici Spisal: per ora è l’ennesima promessa caduta nel vuoto anche perché si tratta di personale andato in pensione e che viene, con abbondante ritardo, sostituito. Tecnici di vigilanza e ispettori in organico negli Spisal del Veneto sono in numero assai ridotto rispetto a regioni come Toscana ed Emilia Romagna che hanno una popolazione inferiore – denuncia il consigliere del PD – La Giunta Zaia non ha scusanti: vari un piano vero di assunzioni, rafforzi controlli e inasprisca le sanzioni. I dati Inail parlano di un morto sul lavoro ogni cinque giorni, è una vergogna per un Paese che si definisce civile”. 

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