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Zanoni (IDV) su Paese Servizi: “Per evitare di vendere i gioielli di famiglia Pietrobon si rivolga agli amici dei piani alti come da promesse fatte in campagna elettorale.”

Si è svolto ieri il Consiglio Comunale straordinario, richiesto dagli otto consiglieri di minoranza,  sulla situazione di Paese Servizi, società controllata dal Comune di Paese che gestisce la casa di riposo di viale Panizza, la farmacia comunale di via della Resistenza e la parafarmacia all’interno del complesso del centro commerciale “La Castellana”. L’intento era quello di fare chiarezza sul futuro di questi “gioielli di famiglia” e sulle voci di possibili chiusure e dismissioni.Durante il consiglio è stato chiesto al Sindaco il perché non vengano date risposte alle varie richieste del presidente della Paese Servizi, relative a diverse problematiche ed in particolare all’assetto del personale operante. Alla fine del consiglio Comunale è stato approvato un ordine del giorno che impegna il Sindaco e la Giunta ad “individuare tutti i percorsi possibili  che consentono di mantenere nell’ambito pubblico la Società Paese Servizi, tralasciando ogni soluzione che tenda a cedere la Società ed il suo controllo”. “L’amministrazione non può muoversi su questa problematica solo guardando i conti ma deve pensare anche ai dipendenti di questi servizi pubblici che negli anni hanno acquisito esperienza e professionalità, due qualità che i semplici calcoli di bilancio non tengono in considerazione – ha commentato Andrea Zanoni Consigliere comunale di Italia dei Valori, che ha aggiunto: “Il Sindaco ha dichiarato di aspettare ogni decisione sulla società in attesa dei decreti attuativi delle norme sulle società comunali, decreti che potrebbero costringere anche i comuni virtuosi a svendere queste società.

Non si può restare in attesa dei decreti che arriveranno da Roma con impotenza e fatalismo; il Sindaco in campagna elettorale aveva chiesto il voto anche perché nei vari gradini gerarchici delle amministrazioni Provincia, Regione, Governo con lui ci sarebbero state molte porte aperte per le istanze locali.

E’ ora di mettere in atto le promesse elettorali e chiedere a Regione e Governo di evitare di fare leggi che mettano in condizione i comuni di vendere questi servizi utili alla gente. Meglio sarebbe chiedere a Roma di smettere di salassare i comuni evitando, ad esempio, di acquistare 50 cacciabombardieri F35 dal costo di 5 miliardi, soldi con i quali si potrebbero costruire 5.000 asili  o 50 ospedali. Se poi venissero ritirati i militari dalla missione di guerra in Afghanistan verrebbero risparmiati 51 milioni di euro al mese che potrebbero essere destinati ai nostri comuni.”

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