Domani 29 settembre a Udine la manifestazione per dire No alla vivisezione indetta da “No Harlan Group”. Andrea Zanoni (IdV): “Dopo Green Hill bisogna chiudere tutti i centri di allevamento e i laboratori dove poveri animali trovano la morte”. Presentata ieri interrogazione sui metodi alternativi
Andrea Zanoni appoggia la manifestazione indetta da “No Harlan Group” di Udine per protestare contro la multinazionale Harlan, principale azienda coinvolta nella vivisezione, e dire ancora una volta No alla sperimentazione animale. “Basta, è arrivata l’ora di dire stop a questa barbara pratica. Aver chiuso l’allevamento lager di Green Hill non deve essere un punto di arrivo bensì di partenza per una rivoluzione di civiltà che volti pagina per sempre con la vivisezione”.
La protesta “No Harlan, No Vivisection” avrà inizio alle ore 14.00 in piazza Primo Maggio a Udine e proseguirà per le vie del centro, terminando in piazza della Libertà dove, dalle ore 16.00, si susseguiranno una conferenza di approfondimento e un concerto. Organizzatrice della manifestazione è OIPA Udine in collaborazione con altre associazioni animaliste come LAV Udine, Enpa Cervignano – Ud- , Animalisti Italiani sede di Udine, Imperatrice Nuda – Tolmezzo. Lo scopo della manifestazione è quello di sensibilizzare la popolazione sul tema della vivisezione ma soprattutto informare su cosa succede all’interno dello stabilimento di Harlan (la cui sede si trova proprio a San Pietro al Natisole, località Azzida).
Zanoni non potrà partecipare personalmente alla manifestazione perché si trova a Malta oggi per una conferenza con il Commissario Ue John Dalli sul trasporto degli animali vivi in Europa e domani per un campo anti bracconaggio organizzato sempre a Malta dall’associazione CABS.
“Proprio ieri ho presentato un’interrogazione parlamentare sul divieto di vendita di prodotti cosmetici testati sugli animali e per chiedere alla Commissione europea conto dell’attività dell’European Center for Validation of Alternative Methods ECVAM che si occupa di validare i metodi alternativi alla sperimentazione – conclude l’eurodeputato – I metodi alternativi sono il futuro, la vivisezione appartiene al passato. E’ arrivata l’ora di guardare avanti in nome della civiltà”.
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