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Un centinaio di persone partecipa alla conferenza sulla famigerata discarica di Trevignano. Evidenziate strane coincidenze sui rifiuti in arrivo.

Comunicato 22 febbraio 2011 In occasione della conferenza sul progetto di ampliamento della discarica di Trevignano erano presenti, nella sala gremitissima di Villa Onigo a Trevignano, ben un centinaio di persone. La conferenza ha visto gli interventi dei relatori: Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente, Gianni Pellizzari presidente di Legambiente, Valerio Parisotto responsabile di Legambiente di Istrana e si è conclusa verso le 23.30, dopo un acceso dibattito che ha visto l’intervento di numerosi cittadini di Trevignano e altri di Sala di Istrana.

Zanoni ha ricordato i danni ambientali ed economici causati dalle discariche di Paese con particolare riferimento alla discarica SEV di Via Veccelli, discarica per inerti come quella in discussione a Trevignano, dove sono arrivate nel tempo ben 25.000 tonnellate di rifiuti, anche tossico nocivi e contenenti il cancerogeno amianto, attualmente ancora presenti nel sito. Ha sottolineato i danni provocati dalla discarica Tiretta di Padernello di Paese che nel tempo con la fuoriuscita del bromacile, un composto cancerogeno derivante dai pesticidi, ha inquinato i pozzi di acqua potabile del comune di Quinto di Treviso costringendo i cittadini di quel comune a rifornirsi di acqua da un’autobotte ubicata nella piazza del paese, attraverso una processione con le taniche durata quasi sei anni. In questo caso il comune di Quinto ha chiesto un risarcimento danni di ben 1.822.000 euro. Ha poi evidenziato una strana coincidenza relativa ad una richiesta datata 26 ottobre 2010 della Postumia Cave srl della Guidolin (titolare della discarica di Trevignano) e una datata il giorno dopo, ovvero il 27 ottobre 2010 della Alice Ambiente srl del comune di Alice Castello (provincia di Vercelli), entrambi indirizzate alle rispettive province per poter smaltire il famigerato rifiuto con codice europeo “CER 19 13 02” detti “rifiuti solidi di operazioni di bonifica di terreni”. Mentre la locale richiesta della Postumia Cave passava pressoché inosservata, quella della collega Alice Ambiente provocava una sollevazione popolare dei cittadini e dei sindaci, perché si scopri’ che i rifiuti con detto codice sarebbero arrivati da uno dei poli piu’ inquinati d’Italia, ovvero dall’area Ex SISAS di Pioltello (MI), area oggetto di interessamento di un accordo con l’Unione Europea che ha intimato di bonificare il sito entro il 31 marzo del 2011. Si tratta dello stesso sito inquinato, l’EX SISAS appunto, dal quale sono arrivati i rifiuti che l’ARPAV di Treviso aveva rilevato il 26 novembre 2010 nella locale discarica Geonova di Istrana, classificato, guarda caso, come rifiuto  con codice CER 19 13 02, contenente pero’ Benzo(a)pirene, sostanza cancerogena in concentrazione ben superiore a quella di legge; ritrovamento in seguito al quale un mese fa la provincia di Treviso con una lettera del 18 gennaio 2011 ha avviato un procedimento per “conferimento di rifiuti non conformi”. Va evidenziato che le amministrazioni comunali vercellesi di Alice Castello e di Cavaglià, a differenza della dormiente amministrazione di Trevignano, hanno commissionato uno studio tecnico legale dal quale è emerso che i rifiuti con CER 19 13 02 ( definiti “nerofumo” misto con terreno”) si prestano a due tipi di raggiro delle norme, il primo fraudolento che vede in certi casi i laboratori di analisi classificarlo come inerte anche quando è pericoloso, il secondo a norma che consente a chi preleva il campione da analizzare, di farlo a piacimento dove i terreni appaiono puliti e con pochi contaminanti anche se poi nella discarica verranno portati anche quelli intrisi di sostanze cancerogene. Zanoni ha poi evidenziato che anche in provincia di Novara ben 34 comuni, la provincia e i comitati si sono ribellati perché avevano saputo dell’arrivo dei rifiuti dalla ex SISAS, ribellione che ad inizio gennaio di quest’anno ha visto dirottare i rifiuti dal Piemonte ad altre discariche, dopo di che si è parlato di “riserbo assoluto sulle nuove destinazioni dei rifiuti”, riserbo in parte rotto dall’intervento dell’ARPAV di Treviso ad Istrana. Zanoni, Pellizzari e Parisotto hanno poi illustrato le 23 osservazioni tecnico legali inoltrate alla Commissione VIA della Provincia, osservazioni disponibili per tutti i cittadini interessati su richiesta a Paeseambiente. “A Vercelli ci sono stati interi consigli comunali che hanno votato, in modo trasversale da destra a sinistra, contro l’arrivo di rifiuti codificati con lo stesso codice richiesto dalla Postumia Cave per l’attuale discarica di Trevignano, il famigerato CER 19 13 02, ovvero i terreni contaminati provenienti dai siti inquinati – ha commentato Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente. A Trevignano assistiamo ad uno scenario diametralmente opposto dove l’amministrazione comunale invece di battagliare attacca i comitati e si dichiara possibilista non solo sul singolo rifiuto incriminato ma addirittura su un ampliamento che vedrebbe l’attuale discarica decuplicare in volume e raggiungere addirittura la bellezza di ben 26 diversi tipi di rifiuti conferibili.” La serata si è conclusa con l’appello a far sottoscrivere ancora la petizione, attiva sino al 10 marzo, e a partecipare in massa al Consiglio comunale che deciderà se assecondare o meno il progetto dell’ampliamento della discarica. Paeseambiente – email: paeseambiente@ecorete.it – cell. 347/9385856

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