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TREVISO: tre cacciatori picchiano selvaggiamente un agricoltore che voleva difendere la propria coltivazione di radicchio e gli spezzano una gamba.

Domenica scorsa 21 novembre tre cacciatori, dopo aver abbattuto un fagiano in mezzo ad un campo di radicchio rosso di Treviso, hanno preso a sputi, spintoni, sassate, pugni, calci rompendogli una gamba ad un anziano agricoltore, che li aveva invitati ad uscire dalla coltura specializzata per evitare danni.

Erano le 8 di mattina quando Mario Zabotti, settantaduenne residente a Breda di Piave (TV), dopo una sparatoria avvenuta vicino a casa, in via Vicinale Marche a Pero, frazione di  Breda di Piave, ha invitato i tre cacciatori ad abbandonare il campo coltivato a radicchio rosso di Treviso, una coltura facilmente danneggiabile oltre che dai cacciatori anche dai loro cani da caccia, ottenendo come risposta il violento pestaggio. Il povero anziano dopo il pestaggio ha chiesto aiuto ai famigliari ed è stato portato al pronto soccorso dove gli è stata riscontrata una brutta frattura ad una gamba, oltre a gravi contusioni ed ecchimosi sparse su tutto il corpo, ottenendo un certificato medico con una prognosi di ben 40 giorni. I cacciatori, oltre ad aver commesso dei reati previsti dal codice penale relativi al pestaggio, hanno commesso un’infrazione alla legge sulla caccia che sanziona chi  esercita la caccia in colture specializzate. “Esprimo tutta la mia solidarietà a questo anziano agricoltore rimanendo a disposizione per qualsiasi aiuto legale tramite i nostri avvocati” – ha commentato Andrea Zanoni presidente della Lega Abolizione Caccia del Veneto, che ha aggiunto: “Questi tre vigliacchi ed incivili che se la prendono con un anziano inerme rompendogli una gamba dovrebbero essere oggetto di arresto immediato e sequestro delle armi. Se i cacciatori veneti oggi fanno gli arroganti e si ritengono padroni in casa di altri è a causa dei politici locali che negli anni li hanno assecondati con leggi e leggine a loro favore fatte anche in contrasto delle Direttive comunitarie come per la caccia in deroga. Mi viene poi in mente l’intervento di Zaia da ministro per liberare un cacciatore arrestato in Croazia per bracconaggio e gli esami di caccia fasulli di Muraro e Gobbo: gravi e cattivi esempi di spregio alle leggi per tutti i cacciatori. Il presidente della provincia Leonardo Muraro, che tollera l’attuale Far West delle doppiette nostrane, recentemente è intervenuto in stile nazista proponendo la fucilazione sul posto di tre poveracci sorpresi a rovistare nei rifiuti degli alluvionati; oggi invece, di fronte ad un pestaggio di inaudita violenza, non dice nulla; evidentemente perché non si tratta di tre bosniaci ma di tre figuri di razza padana. All’assessore provinciale alla caccia Mirco Lorenzon che solo ora parla di tolleranza zero chiedo di scrivere subito una lettera alla questura per il ritiro della licenza di caccia ai tre cacciatori, vedilo se lo farà o se ha la coda di paglia. LAC Lega Abolizione Caccia – Sezione del Veneto – via Cadore, 15/C int.1 – 31100 Treviso Info: 347 9385856 email: lacveneto@ecorete.it – web: www.lacveneto.it

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